giovedì 6 agosto 2009

Mulungu!


Passeggio per Magude, minuscolo paesino vicino Maputo.
Sulla terra rossa.
A Magude non ci sono strade.
Tra le capanne.
A Magude non ci sono case.
Tra i bimbi che mi guardano un po' impauriti. Sono così strana. Con la mia pelle così diversa.
Ti guardano di nascosto, sbirciando dalla gonna della mamma, o da dietro la sorellina più grande.
Poi gli mostri la tua macchina fotografica e si mettono in posa, ridono, vogliono rivedersi li dentro.
Ogni persona ci osserva, è strano che due bianche passeggino per Magude.
Qui i pochissimi bianchi che passano, sfrecciano sui fuoristrada della loro ong e non si guardano intorno.
"Mulungu!" urla un ragazzo vicino ad una bancarella. Bianca!
"Lishili!" Buongiorno, rispondo.
Ridono. "Lishili mae" mi rispondono.
A mulungu parla la loro lingua, prova almeno.
C'è solo terra rossa a Magude, non c'è Armani, non c'è Chanel, ma c'è un tramonto che ti toglie il fiato, sui binari di un treno che porta con se tante promesse.
Quei binari che sembrano arrivare così lontano, sembrano non avere fine.
E a mulungu lo osserva, rapita da quel sole così grande.
Sono strane le mulungu sono sorprese da tutto, dalle stelle, dalle capanne.
Ma sorridono.
E non sono più le straniere venute da lontano, con i bei vestiti, i soldi e la superiorità.
Sono due ragazze che guardano le stelle, ridono e indicano le mucche al pascolo, ormai adottate da queste donne meravigliose e coraggiose.

Tornate presto mulungu.
Speriamo mae...
Pregheremo il Signore che vi mandi di nuovo da noi...

E quel sole grande che hai visto sembra scaldarti il cuore

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