mercoledì 16 agosto 2017

Tinder e altri mali del mondo

Ultimamente è un periodo che it's raining men.
 
Alleluia
In realtà non è che sia diventata figa da una notte all'altra, anzi ho messo due impianti e ho la faccia gonfia che sembro al Pacino nel padrino, con un batuffolo in bocca che faccio a tutti offerte che non possono rifiutare.
In realtà mi sono iscritta a tinder per colpa di una studentessa che ha trovato l'ammmmore.
Inizialmente Tinder ti dà una sensazione di onnipotenza da figaggine, ogni mio like era corrisposto.
Rapidamente capisci che gli uomini sparano sul mucchio e, a meno che tu non abbia un unicorno in piena fronte, metterebbero il like.
E probabilmente anche in quel caso, ci saranno gli estimatori.
Parlandone con amicosemisparito mi dice: "ma sì, iscriviti, ci sono persone normali, come me e te".
Il primo che ho trovato era "suddito galante", uno che si voleva fare frustare, il secondo un feticista, lui voleva piedi.

Vabbè.

Dato che comunque io i pazzi li trovo in ogni dove, trovarli anche nell'etere mi offriva la possibilità di raggiungere un discreto livello di completezza, tipo quando su linkedin scegli il livello di conoscenza di una lingua.
Io sono a "conoscenza professionale completa".

A Milano, città dei single e dei gay, ci sono un fottio di persone su tinder, per cui devi n'attimo scremare.
Su cosa mi sono concentrata.
La modalità di scelta è semplice:
1- No nudi: 'ndo sta il mistero? E poi masignoremio mettiti nudo se VERAMENTE sei gnocco;
2-No foto sfocate: se quella è la cosa migliore che sei riuscito a produrre per renderti interessante, non mi aspetto grandi meraviglie;
3- No foto in comitiva: non ho capito perchè devo perdere 8 ore a individuarti e devo star lì, tipo csi, a paragonare la forma delle sopracciglia della successiva foto, scattata da Marte;
4- No foto di occhi chendiomio non ce li hai solo tu azzurri;
5- I peli: i peli, i peli! ridategli i peli! ma che ti è successo? Hai fatto la toletta estiva tipo cane e ti hanno tosato? Sei rimasto attaccato alla carta moschicida? Hai perso una scommessa? Hai l'alopecia everywhere?
Per quanto mi riguarda, l'unica cosa rimuovibile sono i peli dalla schiena. Le ali no. Le accetto solo in Eros che comanda lui l'amoreeeee (se non l'avete capita avete avuto un'infanzia triste).

Passiamo all'abbigliamento:
6- Camicia aperta: esclusi. Per me se hai la camicia aperta fino a metà petto ci sono poche spiegazioni: o non hai il pollice opponibile, o non sai usare un bottone.
Chiamami quando ti evolvi almeno al livello "primate";
7- Il cerchietto. Il cerchietto viene dopo quelli depilati nella mia personale catena alimentare;
8- I risvoltini, l'antisesso. Per me sono l'equivalente del gambaletto su una donna.
Efficacia contraccettiva del 220%
Parificabili al mocassino. Che è inutile che ve la tirate e vi sentite fighi.
Il mocassino è l'equivalente maschile della ballerina.
Ecco.
L'ho detto.

Suggerimenti:
Le bestiole. Cani, gatti, pesci e panda attirano like.
Il rischio è che il like sia per il gatto, come faccio io.

Ho preso anche in considerazione gli schiavi per farmi spicciare casa, ma mi hanno detto che poi mi devo incellofanare e li devo picchiare e sono in fondo buona.
Molto in fondo.
E poi lo sapete quanto costa il domopak? La pellicola da discount non si può comprare che il seghetto non seghetterebbe manco il tonnochesitagliaconungrissino e poi devi chiamare 6 persone per tagliarla: una la tiene da un lato, l'altra dal lato opposto, una impugna una sega circolare, una prega, una chiama il 118, insomma casa mia è piccola, no.

Superato il test estetico e selezionati quei 12 vestiti  rimasti, si passa al test grammaticale.

AHAHAHAH.
Ho visto lo Zanichelli morire.
Male.

Le chat.
Un ulteriore distinzione viene fatta sulla loro produzione scritta: grammatica, punteggiatura, lessico.
Alla sera sono lì che canto: uno su mille ce la faaaaaa!
O "c'è l'ha fà".
Per restare in agghiacciante tema.
Quindi ho inaugurato una specie di patente a punti.
Se sanno usare la punteggiatura: 1 punto.
Varietà Lessicale: 3 punti.
Congiuntivo: 10 punti
Agli altri in omaggio la 3° elementare.

Tra quelli che sembrano conoscere la grammatica, non spargono puntini di sospensione dall'alto, non mi chiedono "quanti anni ai" e conoscono almeno un sinonimo per parola, è necessario fare un'ulteriore divisione.
Le chat si dividono tra gli splendidi e i baci Perugina.

I primi sono quelli che celhosoloio e non si sa come tu abbia vissuto senza me fino ad ora. Sono quelli da: ciao bella, dai usciamo ora, lo vuoi il gelato fra 8 minuti?
Spesso sono carini e questo conferma la teoria che molti uomini possano avere una sola qualità positiva. Sono adorabili suppellettili, con la positività di poter essere riposti su una mensola dopo l'uso, ma poi li devo spolverare e anche no.
Quindi se sono carini, hanno il quoziente intellettivo del mio scopino del cesso, che però ha trovato un posto e una funzione socialmente utile in questo mondo.
Loro ancora no.
I secondi sono quelli che "ciao stella del mattino", " ciao luce della mia vita", "ciao meraviglia", "ciao fata", che ho visto i baci perugina suicidarsi.
Uno mi ha scritto: hai l'aria di una a cui piace fare lunghe chiacchierate guardando le stelle e CORRERE nei prati.
#jesuisgeorgie.
 Ma corrici tu tra le bestie volanti che popolano i prati.
Portami da Chanel.

Poi ci sono quelli che sono straricchi, strabelli, strafelici e te lo devono fare sapere.
Sì, io vivo in centro, certo che vivo da solo, oddio scusa ma oggi ho la domestica in ferie.
GIURO.
Mi è venuta l'orticaria.

Selezionati i normodotati, molto dipende dalla reazione al mio lavoro.
"Che fai nella vita?"
"Insegno italiano".
"Non ho mai avuto un'insegnante così carina".
Non ho mai conosciuto nessuno tanto originale.
Gli altri pensano che l'ignoranza dia sexy, la capritudine attizzi o non so io. E quindi è tutto un:
"Non potrei mai fare questo lavoro, sono una capra in italiano"; "ah avrei bisogno anch'io un'insegnante"; "Ah allora tra poco chiuderai la chat".
Ho sempre desiderato un alfabeta, dove ci vediamo?
Uno che mi ha scritto: "Ciao, ti visto su fb, ti fatto amicizia" al quale ho chiesto SINCERAMENTE se fosse italiano, mi ha risposto: "Certo, PERCHE'?"
No niente, statistica.


Alla fine praticamente, quelli che si salvano, hanno la stessa percentuale delle sorprese fighe dell'ovetto kinder: una su 5.
Gli altri sono quelle sorprese orribili che passi il tempo a consolare bambini piangenti.

E ve lo dice una che nell'uovo di pasqua ha trovato le PRESINE.



sabato 22 luglio 2017

Besame, besame mucho


Più baci, più piaci, diamoci un mondo di baci.
Lo diceva una pubblicità, chi sono io per asserire il contrario?

Sono sempre stata una fan del bacio.
Lo trovo meno compromettente di altre cose, rilassante, emozionante, un interessante scambio di opinioni.

Questo nell'ipotesi in cui sia coinvolo un essere senziente che sì, ti bacio, no non te la do, vai a casa e ringrazia il dottore e tutti i tuoi santi.

E' bello il bacio, è romantico, è sexy, è timido.
C'è quel momento in cui parlate (io) , vi state conoscendo, colmate i silenzi con mille parole (sempre io) e poi ad un certo punto smettete di parlare (lui), vi guardate negli occhi e via.
Anche se, alla luce dei fatti, mi sono sempre chiesta se la gente mi infilasse la lingua in bocca per soffocare la mia logorrea.
Tipo ad un certo punto ti bacio basta ca' ti zitti (basta che taci, come si dice ad Oxford).

Però, figli miei, superati i 18 anni io mi aspetto che duecosedue le abbiate imparate.
Due regole base, il galateo del bacio, il bignami del galateo del bacio, l'arte del limone, che le tonsille non sono zone erogene.

Quindi ci sono vari baciatori, varie tipologie.

1-
Lo speleologo: ha 7 mt di lingua, è imparentato con un formichiere, inserito nel guinnes dei primati e vuole fartelo sapere.
Alla fine del bacio sa dirti se hai ancora le tonsille o se le hai tolte da piccola.
E quando.




2-
Lo slinguazzatore: non usa le labbra, solo la lingua. Non capisci se ti stia baciando o se ti veda come un ernome cono gelato.
Da utilizzare lontano dai condizionatori, che alla fine siete umidi e un colpo di freddo può essere letale.


3-
The big cave: Apre la bocca, TUTTA, tipo il boa. Ad un certo punto inizierete a respirare con le orecchie perchè naso e bocca saranno all'interno della sua cavità orale.
Il boa constrictor puà ingoiare un'intera mucca senza masticarla.
O voi.


4-  

Il confuso: il confuso è in realtà un timido. Quindi parte da lontano, non punta alla bocca perchè ha paura di essere rifiutato, quindi parte dai dintorni.
Dal gomito.
Inizia a baciarvi l'orecchio, la fronte, il naso, l'angolo della bocca, l'angolo del naso, l'angolo retto, l'angolo ottuso, tutto.
Sembra uno di quei bambini che giocano ad attaccare la coda al sedere dell'asino.
Non lo centrano mai, ma loro sono bendati.
Voi passerete 8 minuti a cercare di fargli centrare la bocca, poi vi rassegnerete mentre vi limona il sopracciglio.


5-
L'otorinolaringoiatra: pericoloso mix tra i soggetti 1 e 2, è uno che non bacia. Tiene la bocca ferma e muove la lingua.
Ti sembra di aver ingoiato un'anguilla e lui si sente in dovere di controllare tutto il tuo apparato respiratorio, quello digerente e boh una visita alle orecchie non si nega a nessuno.
I migliori puntano a scoprire a che serve la cistifellea.
Praticamente è come mangiare del sushi.
Intero.
Vivo.


6-
Last but not least, l'uomo con la bocca socchiusa: non apre la bocca, la socchiude e te la appoggia sulle labbra. Inizialmente ti sembra una cosa dolce e delicata, dopo 5 minuti ti viene un colpo di sonno e perdi aderenza.
Il rischio di scivolare e sbattere il mento sul tavolo è altissimo.
L'unico modo per sopravvivere è tappargli il naso, aspettare che respiri e procedere.

E insomma uomini, non voglio dilungarmi.
Coraggio, l'arte del bacio è un'arte non da poco.
Trovare uno che bacia bene è più difficile che trovare uno che usi il congiuntivo.

Ma per non essere i protagonisti di una storia dell'orrore raccontata alle amiche il giorno dopo, attenetevi a poche, semplici regole:
a- rispettate i TEMPI: se lei vi sta parlando del gatto morto, sta masticando o vi sta salutando mantenendo la distanza di sicurezza di 34 metri, non è EVIDENTEMENTE il momento;
b- Centrate la bocca, è rossa, confido ce la facciate;
c- Apertura media,  non dovete ingoiarla, o respira col naso o con la bocca, se li tappate entrambi diventa blu e muore. E' omicidio e non è emozionante;
d- lingua q.b. come nelle migliori ricette di cucina. Ben dosata e solo quando serve.
Non è una gara.

Per sapere dove può arrivare la vostra lingua, aspettiamo almeno il 3° appuntamento.





mercoledì 12 luglio 2017

Ho le mie cose

Parliamo di mestruazioni.
Argomento ancora semitabù in Italia, che manco fosse una malattia.
Siamo qui grazie a loro eh.

Le mestruazioni che sento amorevolmente definire:
- il marchese (classe 1835);
- le mie cose (insomma tue, pure mie, della vicina, smazziamocele insieme);
- cose da donne (genere maschile. No bello sono cose pure tue, sei qui grazie a loro e non trombi a causa loro);
- i cugini da lontano (da me non si usa, la prima volta che una mi ha detto "sono venuti i cugini da lontano", ho risposto "che bello, restano molto?).
E via dicendo.

E niente, Dio? Madrenatura? ho delle rimostranze.
Ora, io non mi lamento dell'immenso dono della maternità che ci avete dato, non posso che la Lorenzin sennò mi fa un altro fertility day, non mi lamento dei 9 mesi senza sushi, senza prosciutto, senza vino, senza vita che ci avete donato, per mettere al mondo un piccolo gnomo urlante che riesce a produrre cacca per l'equivalente del suo peso.
No, tanto le donne incinte sono generalmente sotto effetto di droga, tutte contente e fiere del loro mal di schiena.

Avviso agli analfabeti funzionali: sono sarcastica (lo trovate sul dizionario), immagino che la maternità sia meravigliosa, fonte di giuoia e incredibilia.

Ma le mie rimostranze sono legate al periodo, ai tempi diciamo così.
Madrenatura?
A DODICI anni? (ora con quello che mangiano ste bambine, anche a 7-8)
Ma perchè?
Che poi Dio, parliamo dell'età dello sviluppo.
A me sono venute le mestruazioni, per quanto riguarda lo sviluppo sto ancora aspettando.
Ma sono fiduciosa.
Una valigia è arrivata dopo 2 mesi, grazie alle poste italiane che l'aveva PERSA in un angolo del magazzino.
Potreste controllare per cortesia? Ci son mica anche un paio di tette?
Le prendo io, anche se il colore non appatta perfettamente, mi adatto.

E insomma, tornando all'età.
Io direi che non è tanto l'età che dovremmo controllare, leghiamole a un contratto.
Contratto a tempo indeterminato + mestruazioni.
Contemporaneo.
"Ecco signorina firmi qui"
SDENG, il ciclo.
Fiumi di GIOIA.

Tanto Dio, parliamoci seriamente, se uno fa un figlio perchè tanto c'è l'AMMORE meriterebbe un bel fulmine in centro fronte.
Dato che sti criaturi non mi pare mangino amore.
E' venuta mia nipote e s'è mangiata la nutella eh
E siamo andate dai gatti dove ha rimangiato (il pane con dentro le PATATINE, ma questo è un segreto che sua madre non saprà MAI).

Ci eviteremmo un  sacco di casini, di fastidi, di assorbenti, coppette mestruali, spirali, pillole, pilloledelgiornodopo, maledizioni dei bacchettoni, no non posso venire al mare.
Che poi quando abbiamo il ciclo ci vestiamo come amorevoli mongolfiere, tutto largo, manco ci crescesse un pene.
Pensiamo si veda (cosa non si sa), diventiamo meglio dell'esorcista per controllare se anche dietro è tutto ok.
E gli ormoni.
Signoreiddio gli ormoni.

Che io quando sono in pre ciclo se uno si ferma sulle strisce mi commuovo, se uno mi tiene la porta aperta gli dichiaro il mio amore, guardo video di bestie e passo il tempo a piagnere.

Oppure Mothernatur, legatelo al sesso. Tipo punizione per chi lo fa o premio per chi è tristemente in astinenza.
Fai sesso regolare? Toh il ciclo, così muori d'ansia. Sei in astinenza per un periodo?
Via il ciclo, vivi la vida blanca e loca.

Dai sù, siamo nel 2017, basta pene.
Nel senso di sofferenze eh.
Che a fraintendere è n'attimo.

















sabato 10 giugno 2017

Il vicino


Siore e siori,
il mio vicino mi ha PARLATO.
Premessa: il precedente vicino è SCAPPATO quando mi ha vista vicino al portone con uno scaffalino.
GIURO
Ha CORSO.
Io lo guardavo tra una mensolina e l'altra dello scaffalino e tutto era reso più tristO dal cellophane che rendeva tutto tipo "sfumare eeeee fiiineeee!!!".

Quando il vicino mi ha detto "ciao come stai?" mi sono girata cercando altre persone dietro di me.
Nessuno.
Ero io.
Ero l'eletta.
Stavo per avere un contatto umano.

E il vicino era al balcone, non poteva scappare.

Mi ha fatto vedere casa sua.
Io no, che non so se ha fatto tutte le vaccinazioni.

Poi mi ha invitata a sedermi per fumare una sigaretta.
E abbiamo PARLATO.
Manco fossimo PERSONE.
Mi sono sistemata i capelli per tutto il tempo tipo i bambini quando sono emozionati.

Poi mi ha informata che era in hair stylist e volevo farli sistemare a lui.
Ma aspetterò.

Signori.
Dopo 2 anni a Milano, ho fumato una sigaretta con un vicino.
L'ultima volta che in Sicilia ho bussato alla vicina per chiederle un uovo, sono tornata con la gallina sotto l'ascella.
Ma capisco che il paragone non possa esserci.

E adesso, io ho un vicino parlante.
Gioite con me.

sabato 13 maggio 2017

La sindrome dell'incredibile Hulk.

Torno in tragedia, così vi sento vicini, tipo pacca sulla spalla.
Ma vi avviso, sarà  un post ad alto contenuto di cazzo.

Nella mia vita ho avuto sempre uno stigma, un'etichetta demmerda, un cartello luminoso sulla testa, oppure ero verde come l'incredibile Hulk non lo so, ma io sono sempre stata quella "forte".
"Tu sei forte".
Me lo sono sempre sentita dire, laggente mi raccontava tragedie, io magari dicevo "e sai capisco", "no, ma tu sei forte".
E io ve lo giuro, che quando me lo sentivo dire avrei voluto che vi cadesse in testa un mattone, un vaso con una pianta.
Chessò, un baobab.
"No vabè, ma tu sei forte". "E certo se lo dici tu, chi sono IO per contraddirti. Ora scusa, ma devo stirare il mantello, che ho un attimo da salvare il mondo".

"Tu sei forte" è quella frase che si dice quando ci si vuole scaricare la coscienza perchè pesa il culo ad ascoltare i discorsi degli altri, perchè solo tu vedilagentemortah e puoi star male.
Io no, io sono forte.

O magari semplicemente non rompo il cazzo.
Magari semplicemente non mi lamento.

Ma a voi che vi lamentate vi invidio.
Vi invidio un botto, sappiatelo.
Insegnatemi a telefonare alla gente e raccontare 40 minuti di tragedie.
Fatemi un master di 2° e 3° livello per imparare a dire "stasera ci vediamo? Voglio un attimo morire e mi chiedevo se ti andasse un aperitivo".

Nella prossima vita voglio nascere prefica.
Voglio essere come quelli a cui dici "mi fa male il piede" e loro ti dicono "uno solo? a me ne fanno male TRE".
E niente scusa, vado a correre la millemiglia per festeggiare.

Io non sono forte.
Forse sono più forte di altri, forse ho fatto delle esperienze che mi hanno dato forza, ma per carità non mi dite che ho le palle, perchè se le avessi chiamerei il wwf con 37° di febbre e invece con il tifo io lavoravo fiera e festante.
E vomintante.

Io non sono forte, semplicemente faccio fatica a chiedere aiuto, perchè penso di disturbare, perchè, diciamocelo, un paio di voi fanno schifo e semplicemente fanno capire chiaramente che sei simpatica finchè vivilavidaloca o finchè ascolti i loro dolori che il giovane Werther in confronto era l'anima della festa.

Non so chiedere le cose, non so dirvi "sono triste, vieni da me?", non sono capace.
Amen.

Non sono manco riuscita a chiedere "accompagnami a comprare una libreria" e ho una mensola che manco Atlante sorreggeva sto peso.
Moriremo tutti.
Io e i piani a seguire, schiacciati dal peso del congiuntivo, che tanto non se lo caca nessuno.

Sono sempre io a recuperare gente persa per strada, a proporre chiarimenti se percepisco distanza.
Perchè magari c'è quello che vuole sbollire, l'altro vuole aspettare un po', l'altro ha i suoi problemi, l'altro è pieno di lavoro.
Io no.
Perchè "io sono forte".

Per me chiarire con qualcuno, chiamarlo, chiedergli "cosa è succeso, tutto bene?" è uno sforzo immane.
Preferirei andare a passeggio su un campo minato o a promuovere i diritti dei gay in Cecenia.
E' mettermi di fronte alla mia paura di non piacere, di rompere le palle, di non valerne la pena, che boh la gente si scorda delle persone manco fossero zucchero che è finito e ah ma non lo dovevi comprare tu, alla morte ciclica dell'autostima, alla difficoltà di gestire una brutta risposta.

Ma "io sono forte".

Io lo faccio perchè per me l'amicizia è sacra, perchè ci tengo a determinate persone e le vorrei nella mia vita, perchè mi preoccupo sempre di come stanno gli altri, dei loro sentimenti, bisogni, necessità, paroleopereeomissioni.

E io scherzo e faccio battute, ma non ci credo che siete così coglioni da non capire che l'attacco è la miglior difesa, che vi faccio una battuta perchè sennò mi metto a piangere.

Io lo faccio, io chiarisco e vi cerco, io vi dico "mi è dispiaciuto", ma muoio mentre lo faccio.

Perchè col cazzo che sono forte.

Ciclicamente nella vita, mi sono sentita dire di tutto.
A pochi giorni dalla laurea mi si parlava di una che POVERINA doveva fare il trasloco ed era confusa.
Pora stella.

Un "amico" di qui, parlando di un'amica, mi fa: "sai la sento sempre, se mi chiama o mi scrive le rispondo subito, lei vive da sola".
Io invece ho sistemato nel settimino la nazionale austriaca, me ne sono avanzati quattro e li ho messi sulla mensola di cui sopra.

E mi dispiace che voi non lo capiate, non capiate quanto valore vi sto dando in quel momento, che sforzo valiate per me.

Però ora mi son scocciata, sono stanca.

La libreria me la compro da sola.
In taxy.

Sempre che il tassista abbia tempo, che magari l'ikea è fuori mano, o magari piove, è stanco e poi...



















giovedì 16 febbraio 2017

Ma neanche Brad Pitt


Una volta ero giovane e tonica e decidevo dovecomequandoeperchè con un uomo.
Se alla fine mi andava di divertirmi e giocare, di sorridere per vedere quanto può una minigonna, lo facevo.
Nel limite della mia generazione che no, non te la do in 17 minuti che comunque sarò giovane, tonica e quello che vuoi, ma io voglio la magia e almeno sapere achiappartieni.

Ora che sono meno giovane, ma soprattutto di meno belle speranze, mi sono resa conto di una tragica verità.
Mi scoccia.
Mi scoccia il gioco di sguardi, mi scoccia il potremmo prendere un caffè (possiamo? potremo? unici tempi ammessi), mi scoccia quello che gioca, mi scoccia, ad essere onesta, chi respira nel mio spazio aereo.

Per carità, ho conosciuto un discreto numero di pazzi e questo incide, ho sentito racconti dell'orrore e questo incide, ma, di base, mi scoccia.

Che cosa ho capito all'inizio dei miei primi 35 anni gesumiostomorendoinmenopausa?

Ho capito che la gente non cambia. Ho capito che non esistono gli uomini dei film, Dylan di beverly hills 90210 (che sono vintage), l'omino di 50 sfumatore di gricia, Mister Big di sex and the city, che partono da mifaccioicazzimiei a ti sposo domani.
No.
Partono da mi faccioicazzimiei e muoiono mifaccioicazzimiei.
Spero in atroci sofferenze, ma questo non è documentato.

Ho scoperto che sono diventata Candy.
La corcerossina per eccellenza, ma senza procione che dddiomiounprocionedovelotrovo.
Mi sono resa conto che spesso noi donne non siamo sfortunate, non troviamo sempre lo stesso tipo di uomini perchè siamo sfortunate, noi SCEGLIAMO, consapevolmente, lo stesso uomo.
E' la sindrome di candy candy.
E' quell'idea malata e malsana che ti fa pensare di poter cambiare un uomo,perchè mica non vuole una relazione, ma è perchè ha una famiglia difficile, un'infanzia terribile, una scuola in cui era picchiato, uno svezzamento a guantanamo, un nonno sbranato dai canarini.
No.
E' un uomo che può amare solo sè stesso.
E' un uomo che conosce un amore monodirezionale, verso sè stesso.
E' un uomo che se tu dici "voglio la pizza" non te la fa arrivare a casa.
Non è un uomo speciale, non lo cambieremo, non vale la pena.
Meritiamo di più.

Il per sempre non esiste, esiste l'oggi e io voglio che tu ci sia oggi.

Non mi interessano i nomignoli, i ti amo, gli avrò cura di te, io non ci credo.
Mi interessa ridere ora, non il secolo prossimo.
E onestamente imparerò a fottermene che tu ti penta di avermi persa, perchè valgo più di te o di qualsiasi cosa simile a te tu possa trovare.
So che è così, non sono immodesta, sono realista.

Perchè permettere a un uomo che ama più la sua voce che il nostro bellissimo sorriso di svilirci, di farci sentire inferiori, di farci chiedere DOVE HO SBAGLIATO, non vale mai la pena.
Manco per Brad Pitt che comunque s'è trombato la baby sitter e pare fosse brutto dentro.
Ma molto bello fuori.

Una vota frequentavo uno che, taggato in una foto (di un brindisi eh mica di amore eterno), non mi ha autorizzato il tag. Alla mia richiesta di "buh come mai", mi ha risposto "ma io con le mie foto mando dei messaggi".
Tipe su un muretto.
La cena e sullo sfondo le tette della tizia con lui.
Mare.
Aperitivo.
E io, invece di dirmi e dirgli "machitesencula", CI SONO RIMASTA MALE. Ho pensato di non essere abbastanza carina da meritarmi gli orrori della cronaca.
Ma col cazzo.
Io sono una strafiga (non è vero, ma lasciatemi morire felice).
Sono persone che possono solo farci male, persone in fondo cattive o insane chissà, il cui ego va nutrito così, perchè in autonomia cosa sono?

E voglio chiudere questo post strappalacrime, rompipalle con un ragionamento maturo, serio e ragionato. Qualcosa che ho maturato nel tempo, che ormai che ho 35 anni sento di poter condividere, che voglio sia inciso a fuoco da qualche parte e aiuti le generazioni future:

MA FOSSI TU BRAD PITT.
C'HAI PURE LA PANZA STRONZO.

giovedì 12 gennaio 2017

Un'allegra giornata demmerda

Ci sono giorni in cui la gente ti dice che ha avuto una giornata di merda.
E s'è rotta un unghia.
O tipo le hanno rubato i vestiti firmati e ha freddo e NO, non può andare a comprare un maglione di pecora finta da zara, NO, ella deve aspettare le svendite di roba firmata, sennò i bambini in africa piangono (tratto da una storia vera).
Che tu ti dici, tiè congela, è selezione naturale.
Quelle giornate che alla gente non va la caffettiera o li scacazza un piccione e per loro è una giornata di merda.
Per te sarebbe una giornata da inserire nel calendario.

Ma comunque.

Stamattina mi vesto carina, in previsione di uscire con le amiche 12 ore dopo che probabilmente mi sarebbero pure ricresciuti i peli visto l'intervallo di tempo, ma che ci vuoi fare, questa è la vita.
Mentre zompetto allegra, all'ALBA, mi accorgo che qualcosa non va, non riesco a poggiare bene il piede, boh forse si è incastrato un sasso sotto, tipo l'ayers rock.
No.
Questa sarebbe una gioia.
Questa è la vostra giornata di merda.
A me si spiccica (stacca) la suola.

Faccio la prima lezione tenendo il piede sepolto dallo zaino di 32 kg e scatta l'allarme antincendio.
E ti dicono di CORRERE fuori.
Dio, certo che hai un senso dell'umorismo sadico.

Tutti fuori, che c'è solo la bora e piove da domenica e siamo tutti un we are singing in the rain.
Finisco la lezione con 30 minuti di anticipo, zoppico a casa, cambio le scarpe.
Tutta vestita di marrone, stivali neri.
#mainafigaggine.

Vado da una studentessa che ha una REALE giornata di merda e me la racconta.
In INGLESE.
VELOCISSIMA.
E io sono tipo in braccio a lei per non perdermi i particolari.
Perchè no, a una donna incazzata non si dice "puoi ripetere più lentamente?" "Sceglieresti un lessico più semplice"?
No.
Uomini in ascolto che da soli non ci arrivate?
No.
E comunque le parolacce le ho capite tutte.

Dopo vado alla scuola nuova con le segretarie così simpatiche che andrebbero arse su una pira, faccio il corso agli insegnanti di inglese e sono tutti così carini, tranne una a cui faccio la domanda e mi risponde: "skip".
Le ho sorriso nella consapevolezza che in qualche posto del mondo il mio sorriso significhi "sparati".
Decido di passare da casa a lasciare quello che io chiamo zaino e la gente "il baule della nonna" e si rompe la metro.
C'è una manifestazione.
Stessa pira di cui sopra.

Scendo prendo il bus, mi incastro, c'è un traffico assurdo, arrivo a casa, esco, chebelleleamiche, torno a casa.
Dai, prendo il tram.
No, un DEMENTE ha posteggiato sui binari.

E insomma niente, a fine serata avevo una pira così affollata che al confronto al black friday c'erano 4 gatti.
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