sabato 13 maggio 2017

La sindrome dell'incredibile Hulk.

Torno in tragedia, così vi sento vicini, tipo pacca sulla spalla.
Ma vi avviso, sarà  un post ad alto contenuto di cazzo.

Nella mia vita ho avuto sempre uno stigma, un'etichetta demmerda, un cartello luminoso sulla testa, oppure ero verde come l'incredibile Hulk non lo so, ma io sono sempre stata quella "forte".
"Tu sei forte".
Me lo sono sempre sentita dire, laggente mi raccontava tragedie, io magari dicevo "e sai capisco", "no, ma tu sei forte".
E io ve lo giuro, che quando me lo sentivo dire avrei voluto che vi cadesse in testa un mattone, un vaso con una pianta.
Chessò, un baobab.
"No vabè, ma tu sei forte". "E certo se lo dici tu, chi sono IO per contraddirti. Ora scusa, ma devo stirare il mantello, che ho un attimo da salvare il mondo".

"Tu sei forte" è quella frase che si dice quando ci si vuole scaricare la coscienza perchè pesa il culo ad ascoltare i discorsi degli altri, perchè solo tu vedilagentemortah e puoi star male.
Io no, io sono forte.

O magari semplicemente non rompo il cazzo.
Magari semplicemente non mi lamento.

Ma a voi che vi lamentate vi invidio.
Vi invidio un botto, sappiatelo.
Insegnatemi a telefonare alla gente e raccontare 40 minuti di tragedie.
Fatemi un master di 2° e 3° livello per imparare a dire "stasera ci vediamo? Voglio un attimo morire e mi chiedevo se ti andasse un aperitivo".

Nella prossima vita voglio nascere prefica.
Voglio essere come quelli a cui dici "mi fa male il piede" e loro ti dicono "uno solo? a me ne fanno male TRE".
E niente scusa, vado a correre la millemiglia per festeggiare.

Io non sono forte.
Forse sono più forte di altri, forse ho fatto delle esperienze che mi hanno dato forza, ma per carità non mi dite che ho le palle, perchè se le avessi chiamerei il wwf con 37° di febbre e invece con il tifo io lavoravo fiera e festante.
E vomintante.

Io non sono forte, semplicemente faccio fatica a chiedere aiuto, perchè penso di disturbare, perchè, diciamocelo, un paio di voi fanno schifo e semplicemente fanno capire chiaramente che sei simpatica finchè vivilavidaloca o finchè ascolti i loro dolori che il giovane Werther in confronto era l'anima della festa.

Non so chiedere le cose, non so dirvi "sono triste, vieni da me?", non sono capace.
Amen.

Non sono manco riuscita a chiedere "accompagnami a comprare una libreria" e ho una mensola che manco Atlante sorreggeva sto peso.
Moriremo tutti.
Io e i piani a seguire, schiacciati dal peso del congiuntivo, che tanto non se lo caca nessuno.

Sono sempre io a recuperare gente persa per strada, a proporre chiarimenti se percepisco distanza.
Perchè magari c'è quello che vuole sbollire, l'altro vuole aspettare un po', l'altro ha i suoi problemi, l'altro è pieno di lavoro.
Io no.
Perchè "io sono forte".

Per me chiarire con qualcuno, chiamarlo, chiedergli "cosa è succeso, tutto bene?" è uno sforzo immane.
Preferirei andare a passeggio su un campo minato o a promuovere i diritti dei gay in Cecenia.
E' mettermi di fronte alla mia paura di non piacere, di rompere le palle, di non valerne la pena, che boh la gente si scorda delle persone manco fossero zucchero che è finito e ah ma non lo dovevi comprare tu, alla morte ciclica dell'autostima, alla difficoltà di gestire una brutta risposta.

Ma "io sono forte".

Io lo faccio perchè per me l'amicizia è sacra, perchè ci tengo a determinate persone e le vorrei nella mia vita, perchè mi preoccupo sempre di come stanno gli altri, dei loro sentimenti, bisogni, necessità, paroleopereeomissioni.

E io scherzo e faccio battute, ma non ci credo che siete così coglioni da non capire che l'attacco è la miglior difesa, che vi faccio una battuta perchè sennò mi metto a piangere.

Io lo faccio, io chiarisco e vi cerco, io vi dico "mi è dispiaciuto", ma muoio mentre lo faccio.

Perchè col cazzo che sono forte.

Ciclicamente nella vita, mi sono sentita dire di tutto.
A pochi giorni dalla laurea mi si parlava di una che POVERINA doveva fare il trasloco ed era confusa.
Pora stella.

Un "amico" di qui, parlando di un'amica, mi fa: "sai la sento sempre, se mi chiama o mi scrive le rispondo subito, lei vive da sola".
Io invece ho sistemato nel settimino la nazionale austriaca, me ne sono avanzati quattro e li ho messi sulla mensola di cui sopra.

E mi dispiace che voi non lo capiate, non capiate quanto valore vi sto dando in quel momento, che sforzo valiate per me.

Però ora mi son scocciata, sono stanca.

La libreria me la compro da sola.
In taxy.

Sempre che il tassista abbia tempo, che magari l'ikea è fuori mano, o magari piove, è stanco e poi...



















2 commenti:

  1. Condivido ogni singola parola. Questa storia del "ma tu sei forte" mi perseguita da sempre e il brutto è che è una roba subdola, che a forza di sentirtela dire poi ci credi. Ti convinci, ti dici io sono forte, ho le spalle larghe. E quando sei triste piangi da sola, quando hai bisogno fai da sola e diventi la donna che non deve chiedere mai. Ma anche basta!

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    1. Già sono d'accordo.
      Ma è molto, molto comodo anche per gli altri "credere" che tu sia forte.
      Però qualcuno che non ci crede esiste, il trucco è circondarsi di quelle persone :)

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