venerdì 6 maggio 2011

All'ospedale tic e tac

Come sempre, nella mia ormai media esistenza, come parto mi ammalo.
Ma è un vizio eh, ho iniziato in tenera età, in gita di terza media facendomi venire 41° di febbre.
E non mi sono più fermata.
A Vienna ho avuto l'intossicazione, a cape Town la gastroenterite, a Vilanculo la salmonellosi e a Maputo una serie di malattie varie ed eventali.
Questo perchè io mica faccio la cooperante, sono un'infiltrata dei servizi segreti ospedalieri e sto scrivendo una guida michelin delle cliniche/ospedali nel mondo.
Dato che ho avuto una settimana di passione con l'intossicazione, mi hanno suggerito di fare una serie di analisi e un test per la malaria.
Che qui te lo danno di resto al posto delle caramelle.

Quindi su suggerimento della GINECOLOGA ho fatto il test e le analisi che il mio PEDIATRA (!) di fiducia mi ha prescritto.
Io e l'autista VILANCULO siamo andati in una clinica azzura.
Con l'esterno azzurro, i medici azzurri, i tappeti azzurri, le piante azzurre e i puffi alla reception.

Pago le analisi con metà del mio stipendio e vado da Matusalemme per il prelievo.
Prende la siringa per le analisi, la guarda, mi guarda e dice: "serve quella più grande, serve molto sangue".
E mi mostra il canino.
Mi sento meglio di botto, tento di fuggire, ma ormai avevo pagato.

In ogni caso l'aria condizionata era a -24 per cui almeno la broncopolmonite ce l'ho.

Quando torno a casa vado a controllare la vista dal podologo e la dermatite dal tricologo.

Per confondere meglio le acque.

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