martedì 6 settembre 2011

Corna, tette e rocherolle

Della serie se ti sembra di aver toccato il fondo, non ti illudere, che prima o poi ti forniranno la pala.
La mia pala è arrivata sotto forma di due tipe con un bambino.

Ma andiamo con ordine.
Sono tornata al lavoro dopo 23 giorni di ferie e sembra che in ufficio abbiano lanciato un missile anti carro e siano fuggiti rapidamente.
Nulla si è salvato e dalle finestre invece dei nonno nanni volanti (che meriterebbero un post tutto loro) io ho le ricevute volanti.

Ultimamente causa ansia da ommioddiononriusciròmaiarecuperare non dormo, cogito.
Cartesio cogitava ed era, io cogito e ne guadagno in sensualità.
Bella come un panda. Che fra poco mi scrittura il wwf.
Dato che non dormo lavoro, almeno finalizzo, e le mie allegre e giovini giornate si compongono di 12- 13 ore di lavoro.
Il minatore vicino casa mia passa sempre a salutarmi quando rientra a casa.

A parte le disgrazie lavorative, inizio a vedere la gente, più che morta, disoccupata (iomemedesima) e la disoccupazione mi guarda allegramente seduta su giorno 31 Ottobre.
Sento una voce dentro di me che dice "compra compra ancora su internet che morirai povera".
Grazie senso del dovere grazie.

Per tutti questi allegri motivi a livello di disgrazie mi pareva di aver raggiunto un buon punteggio e mi sarei fermata qui.
Un presente che sembra frutto della pervesione sentimentale di un minatore e una stakanovista, un futuro da disoccupata e una faccia da panda.
E invece no.
Perchè io sono come locatelli, faccio le cose per bene.

La mia pala è arrivata in un'allegra mattina di martedì.
Due ragazze evidentemente innervosite chiedono di parlare con un uomo grosso e nero (terrore di ogni bambino bianco che si rispetti) che lavora con me.
Donatettuta mi dice che lui ha detto che lei era stata in hotel con un altro, un italiano grosso che lavora con noi e che lui aveva gridato a lei per strada mentre era con il suo lui qualcosa sul lui italiano.

Ora.
Prescindendo dall'assurdità della situazione e dal fatto che mi sono fatta ripetere la storia 15 volte perchè non avevo capito una mazza (qui si usa sempre la 3° persona quindi non capivo quale lui aveva detto che lei era stata con lui, ma lei non conosceva nè il 1° nè il 2° lui), l'unico italiano che lavora qui è uno di quegli esseri ignobili che mangiano un barattolo di nutella in mezz'ora e continuano a pesare 50 kg.
Ed è in Italia.
Sarà anche rompipalle, ma ubiquo ancora non mi risulta.
Donnatetta mi dice che il marito l'ha picchiata, donnaisteria mi dice che lei urla, io gli dico che non mi tornano i conti.

Così, per condivisione di disgrazie.
La tipa inizia a piangere, io vorrei imitarla ma mi contengo e cerco di dire qualcosa di sensato, di profondo, di aiuto... "VUOI UN BICCHIERE D'ACQUA?".
Dopo, le tipe, una piangendo, l'altra urlando, il bambino più sconvolto di me, vanno via.

E io rimango lì, sconvolta, guardando negli angoli bui.
Aspettando che venga fuori il Teo Teocoli de noatri e urli "sorridi sei su candid camera"

Perchè io il mobbing lavorativo lo capisco pure.
Ma quando la vita mi fa mobbing, mi mette ansia...

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