venerdì 7 ottobre 2011

Expatriation & Chocolate

Son ripartita.
Sto testando le mie ossa per adesso e quindi negli ultimi 11 giorni ho fatto 2500 km.
Che l'osso sacro appena mi sono stesa sul letto/materasso (non ho un letto ma un materasso su una stuoia, perchè io sono mozambicana insaidd) ha fatto la ola.

I primi 800 km li ho fatti per il mio consueto espatrio che tanto mi piace.
Anche questo mese sono andata nel mio amato Zimbabwe per evitare di essere arrestata.
Sono partita all'alba, dove per me alba è qualsiasi cosa prima delle 11, e ho recitato la frase pre-registrata per l'espatrio al mio autista: haiilpassaportol'assicurazionedocumentimacchinasoldiacquafattopipì?
Poi sono morta.
Dato che però mi ero un ciccinin rotta le balls di andar lì, sedermi all'etnicissimo Lions club e aspettare la morte in silenzio, ho deciso di fare 5-ore-5 di macchina per mangiare una torta al cioccolato.
No, non sono incinta.
Manco pazza, no.

Dopo 25 K, come dicono qui, non km che si sprecano, di curve sono arrivata nella mia personale versione del paradiso: prati verdi, staccionate bianche, gay e torta al cioccolato.
"salve cosa prende?"
"vorrei una cioccolata con contorno di cioccolato, topping al cioccolato e torta al cioccolato con decorazione di cioccolato"
"è troppo cioccolato"
"senti stellamia io vivo là dove non osa il cioccolato, non c'ho uno straccio di essereumanodisessoopposto e c'ho il ciclo, portami sto cioccolato e nessuno si farà male"
"è meglio un caffè"
"il caffè che costa SEI dollari SEI?"

Alla fine decido di dare ragione all'omino e ordino una torta al cioccolato dietetica, con 8 km di cioccolato, decorazione al cioccolato e panna e un caffè.
In tazzina dorata, con piattino dorato, cucchiano dorato e zuccheriera dorata.
Solo non si vede Elton John.
















Dopo ho conversato con l'uomo molto gayo che aveva reso felice la mia giornata.
Ero così appagata che stavo per dirgli "guardi per ringraziarla le regalo l'autista, dato che io le faccio meno sesso della tazzina dorata".

Dato che il caffè lo avevo pagato 6 dollari e te ne portavano a volontè, mi sono sentita tanto americana e l'ho preso 74 volte.
Per ammortizzare.
Peccato che era espresso e sono tornata a Beira con una collezione di tic non indifferente.
Dopo la torta sono entrata in coma superglicemico e non ricordo più niente.

Mi sono svegliata alla frontiera dove una zocc signoradifacilicostumi mi ha allegramente lasciata in attesa 1 ora e minacciata di arrestarmi/ucciderminelsonno/non farmi rientrare in Mozambico/sequestrarmi il passaporto/regalarmi la sua sciarpa leopardata.
Mi ha chiesto una mazzetta di 20 dollari per pranzare.
Gliene ho dati 7 (sono l'unico essere umano che paga le mazzette in saldo) e le ho augurato una notte di felicità con il cesso di casa.

Il secondo viaggio è quello di vilanculo, altri 1200 km di pista Sbattuta.

Il terzo viaggio l'ho fatto allo Ndouzu Camp.
Che per pronunciarlo sputi almeno 5 volte.
Questo posto ridente e fuggitivo si trova a circa 300 km da Beira.
7.500 buche.
Luogo immerso nella natura, nel verde, nei boschi, nei rami spinati e nelle cacche di elefante.
L'eden dei poveri.
Nel boschetto della mia fantasia ci sono George Clooney e Brad Pitt nudi, nell'eden dei poveri ci sono un numero di esseri umani bassi ma poliglotti.
Finchè un uomo mi ha chiesto "dov'è il tuo bambino?"
Dopo che ho risposto "l'ho scambiato con questa coca cola", nessuno mi ha più affidato i suoi figli.
Capita.
In ogni caso ho anche fatto amicizia con un nano teTesco che parlava più lingue di me.
Il nano mi ha per cui detto:
"It's reis!" (é caldo!)
E io, CranTe conoscitrice del teTesco ho risposto: "si bellodizia è pasta, mangia".

Quando il bambino ha internazionalmente sputato sul muro m'è venuto il dubbio.
Sarò una madre oribbbile parte seconda.

2 commenti:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...