domenica 26 giugno 2016

Donne da Venere e uomini da Marte


Giorni fa ho realizzato che fra qualche mese compio 35 anni.
La metà di 70.
Gesù.
Sono da reparto geriatrico.

Mi sono interrogata un po' sulla mia vita, di cui sono discretamente soddisfatta, e sui miei rapporti umano-sentimentali, meno soddisfacenti.

Mi sono chiesta se 'sta storia che noi donne veniamo da Venere e voi uomini veniate da Marte sia vera.
O se, come spesso ho pensato, veniate dal cassonetto della differenziata del mio cortile.
O dal manicomio disgraziatamente chiuso.

Scherzi a parte però mi sa che il problema è che amiamo in modo diverso, siamo cresciuti.
Questo è il danno.

Vent'anni fa ci emozionavamo per una rosa, per un invito a cena, per un complimento ben fatto.
Anche adesso eh, ma non basta.

Il problema è che adesso una delle formule del lasciarsi è "non ti merito, sei troppo per me".
Le prime volte mi chiedevo se fossi troppo psicopatica, con troppe poche tette, troppo logorroica.
In realtà ero davvero troppo.

Una buona parte di trentenni non sa cosa vuole, noi sì.
Siamo cresciute, sappiamo ordinare un vino, torniamo a casa da sole, facciamo bene e spesso meglio le classiche "cose da uomini", siamo indipendenti, non abbiamo bisogno di voi.
Semplicemente vi scegliamo.
Ma vorremmo scegliere un adulto.

Il problema è che sappiamo che meritiamo di meglio, sappiamo quando dovremmo chiudere/smettere, quando non dovremmo darvi più opportunità, quando l'unica cosa che meritate è perderci.
Ma spesso non ci riusciamo.
Anche se voi non siete capaci di prendere un impegno, nemmeno per un pomeriggio insieme, anche se non siete capaci di mantenere una promessa, anche se ci spezzate il cuore e ci fate sentire insufficienti.
A noi, che poi diventiamo troppo.

Lo so, abbiamo il ciclo e lo usiamo per mascherare il fatto che una volta al mese abbiamo bisogno di fare le psicopatiche, lo so, siamo complicate, ma siamo capaci di meraviglie.
E in realtà non siamo noi ad essere troppo, vogliamo troppo, perchè è ciò che meritiamo.
Perchè vogliamo l'uomo che ci faccia ridere, l'uomo che ci lasci libere, ma allo stesso tempo si preoccupi e occupi di noi, l'uomo che si fidi ma sia geloso, l'uomo che creda nella parità ma ci offra la cena, l'uomo che sia indipendente ma in fondo non possa stare tanto senza di noi, che magari passi la serata con gli amici ma la sera venga a dormire nel nostro letto.

E alcune di noi amano, amano un sacco.
Amano il loro lavoro, la loro casa, la loro indipendenza, la loro famiglia, le loro amiche, le loro serate tra amiche e meritano un uomo di cui non hanno bisogno, ma che dia quel qualcosa di buono che Ambrogio teneva nel cruscotto della macchina.

E io davvero mi chiedo di cosa abbiate paura e come facciate a rinunciare al troppo.

Il troppo è la cosa più bella del mondo

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