lunedì 18 maggio 2009

Piccola piccola

Ieri siamo andate a cena fuori.
Abbiamo ordinato del riso ai frutti di mare, dei gamberi e delle patatine.
Abbiamo mangiato, abbiamo riso, abbiamo aspettato un'ora i tovaglioli perchè nel locale non ce n'erano e sono andati a comprarli, ci siamo lamentate fra noi, cose così.
Non c'era piaciuta molto la cena.

Alla fine si è avvicinato un povero e ci ha chiesto se poteva prendere qualcosa di quello che era rimasto.
Gli abbiamo detto di si, ma era poco, solo 2 gamberi.
Ha vuotato il piatto da portata con attenzione, insieme alla fogliolina di lattuga messa lì come ornamento.
Poi ci ha chiesto se poteva prendere le cose che avevamo nei piatti.
Gli abbiamo detto che erano solo gusci.
"Non c'è problema" ha risposto.
Ha vuotato i piatti in una busta di plastica e andandosene via ci ha detto "obrigado mae", "grazie madri" come si rivolgono alle donne di qui in segno di rispetto.

E io mi sono sentita piccola piccola...

10 commenti:

  1. scusami.....ma è troppo toccante e riflessiva......dovevo condividerla.....a volte diamo per scontato troppe cose...senza riflettere...

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  2. E' incredibile come certa gente, nonostante sia sconfitta dalla vita e dalla fortuna, riesca a non prendersela con il mondo tutto e ringraziare ed apprezzare anche ciò che per gli altri è lo scarto di una mediocre cena... e pensare che noi spesso ci sentiamo traditi dal mondo e odiamo di riflesso tutti per molto, ma molto meno... siamo proprio dei viziatoni ingrati :(

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  3. Non l'avrei mai creduto... con questo post sei riuscita a farmi essere d'accordo con akappa.
    Momenti del genere servono a ricordare cosa è davvero importante e cosa non lo è per niente

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  4. E' vero.
    La cosa che più mi ha lasciato l'amaro in bocca non è stata tanto il sentirmi viziata, ma come le cose possano essere diverse. Quello che per me non era assolutamente mangiabile, per lui era una cena.
    Gesti come questi, il prendere la foglia di insalata, trattenerti dal dargli del denaro, mi colpiscono ancora molto.
    Per fortuna.

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  5. TOCCANTE.Dignitoso.Il cuore mi si stringe.
    E mi sento impotente.
    Giovannuzza,come fai a sopportare questa sensazione di impotenza che da lì vicino sarà insostenibile e che a me, da qui, da lontanissimo, già mi schiaccia?

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  6. Ary,
    a poco a poco determinate cose ti fanno meno male, forse perchè sei già abituata a vederle in Italia.
    Altre invece, altri piccoli gesti, come quello di prendere la fogliolina di lattuga, ti colpiscono e ti rimangono stampati nella memoria. E ti fanno riflettere sulla differenza che c'è tra te e queste persone. Pura fortuna.

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  7. E' toccante sì ma si vede anche qui: quando cammini per la strada e vedi un clochard .
    hai due scelte:
    1- vai oltre ignorandolo
    2- tiri fuori quell che hai in tasca,e pensi che a lui serve più che a te. magari solo 5 euro, ma lui ti fa un tale sorriso che capisci che quei pochi soldi così sono serviti sia a lui che a te, perchè ti senti utile.
    mia madre diceva di pensare ai poveri quando facevo la schizzinosa...ci penso ogni volta.
    ogni volta che penso che non sono fortunata, ogni volta che mi lamento della mia vita mi prendo a schiaffi da sola pensndo a quanto culo abbia per il solo fatto di vivere con un tetto sulla testa.
    scene come quelle della fogliolina ahinoi le vediamo anche nelle metropoli: persone che rovistano nei rifiuti, persone sole per terra, sole nella vita, sole vicino agli uffici degli avvocati benestanti. o meglio,tutti le vedono e pochi le guardano: il segreto è continuare a guardare e agire anche se nel proprio piccolo!

    in bocca al lupo con quest'esperienza,anche se non ti conosco!
    (dove si può arrivare partendo da della nutella...)

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  8. Grazie Lucilla :)
    Vedi la nutella :P

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  9. io per ste cose e anche meno ci sto male e continuo a starci male sempre. non so se riuscirò mai a desensibilizzarmi...

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  10. Beh credo sia meglio non desensibilizzarsi. E' proprio perchè ormai ci siamo abituati a tutto questo che le cose non migliorano...

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