domenica 20 febbraio 2011

Confessioni di una mente pericolante


Oggi sono un ciccinin infastidita.
Ho visto la gente morta, ho visto le piante fastidiose, uno scarafaggio quanto un lattante è morto in camera mia, ma soprattutto vedo troppa gente stronza.
A me essere buona non dona, perdo la verve.
E poi se mi disegnano stronza ci sarà un motivo, rendo meglio.
Oggi sono andata al mare tra le fresche frasche e, mentre cercavo di raggiungere la marrone acqua marina e non pestare la fetente acqua stagnante, evitando i serpenti, pensavo a Leopardi.
Sono pure pazza che ci volete fare.
Pensavo a quella santa donna della donzelletta che tornava dalla campagna.
In sul calar del sole per giunta.
Io ci ho provato 2 volte.
La prima, col sole bello che calato, sono quasi affogata in una pozzanghera.
La seconda, oggi, mi sono friccicata piedi, caviglie, gambe, ginocchia, mani e una serie di altri apparati discretamente utili nella vita di ogni giorno.
Volevo dire a Leopardi, ma sta donzelletta che aveva pure le mani occupate, non s'è mai spaccata la faccia? No per capire se sono io o qualcun'altro mi fa compagnia.
Raggiunte le fresche e marroni acque s'è alzato il vento.
Che in Mozambico o non c'è o come dici "ciao" mastichi sabbia per i 3 giorni a venire.
Dopo 1 ora di mare, lasciata come pedaggio la mia bottiglietta d'acqua al guardiano che non ci ha sguinzagliato i cani contro, sono tornata a casa.
Sexy come una che s'è fatta frustare.
E ho iniziato a pormi delle domande.
Io credo di non essere ancora uscita dall'età dei perchè, cerco sempre di capire, sono una rompipalle, miro a migliorarmi e diventare wonder woman.
Anche se per qualcuno lo sono già.
Mentre contavo i lividi, che aumentano a dismisura la mia sensualità, ho stilato una classifica, ovviamente parziale, della gente con cui ho parlato.
Un'ode alla logorrea.
Sono logorroica, confesso, e quando trovo un interlocutore interessante mi sento appagata.
La cosa succede spesso, con la stessa frequenza con cui si trova una banconota da 300 euro per terra.
La tragedia è che troppo spesso vedo la gente morta, ma mica come quella del bambino del 6° senso.
A quello la gente morta se lo filava pure troppo, la mia è morta sul serio, non da proprio segno di vita alcuno.
Tutto sommato però non sempre è un gran danno, ci sono quelli che come parlano ti fanno sentire nostalgia degli allegri dialoghi fatti col frigorifero.
Il suo ronzio costante è tutto sommato consolante.
Nella mia classifica figurano:
La droghina, simpatica, ma da sedare prima di chiacchierarci;
l'uomo che riteneva che amministratore delegato e rappresentante unico fossero la stessa cosa, avanzavano parole e li avevano chiamati diversI;
l'uomo vodafone, tutto intorno a lui;
Mr. prima persona singolare: faccio, sono, dico;
Marzullo che si fa le domande e si risponde da solo;
l'uomo che sussurrava non si sa a chi, che mi ha fatto pensare che avessi bisogno di Maico;
Wolf, che risolveva problemi.

Dei nemici del periodo ipotetico non voglio parlare, mi ripeterei.

Però questa gente DEVE esistere.
Ti fa sentire una privilegiata.
Tu sei amata dal vocabolario, che a quanto pare è uno che non la da a tutti.

2 commenti:

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