martedì 3 maggio 2011

Zimbabwe on the roaR

Signori e signori sono tornata
Ho unito l'espatrio obbligatorio al divertevole e sono andata in Zimbabwe dagli animali.
Dovevo campeggiare.
Appena smettete di ridere continuo.
Chi mi conosce sa che amo il campeggio e ho l'animo da boyscout tanto quanto ho l'animo da spalatore di concime.
Per il viaggio dovevamo essere 9, poi 4 sono morti per strada.
Sarà stato il campeggio.
In ogni caso non avevamo tende per tutti quindi amen.
Durante l'organizzazione del viaggio ci sono stati slanci di gioventù e da lì la decisione del campeggio semi-selvaggio (per me dormire senza pareti è selvaggio a prescindere).
Siamo anche arrivati a "massì se non troviamo posto dormiamo in macchina!".
Ad Harare.
Siamo state illuminate che la morte ci avrebbe colto alla prima N della buonanotte.
Per cui abbiamo prenotato una cuccia almeno lì.
Poi abbiamo fatto l'appello dei sacchi a pelo.
UNO.
Il MIO.
Chiaramente non ho informato nessuno del fatto che non so nemmeno da quanti pezzi è formata una tenda.
Quando loro monteranno le tende, io andrò a raccogliere la legna, gli scout lo fanno sempre e scout è sinonimo di campeggio.

La gioventù ha iniziato a morire lentamente quando si è iniziato a parlare della necessità di avere del balsamo per capelli.

In ogni caso la vecchiaia ha avuto il sopravvento e non abbiamo campeggiato.
Abbiamo però dormito in posti inquietanti in cui credo di aver preso, ALMENO, la lebbra.
Così per gradire.

La destinazione cade sullo Zimbabwe, che piace tanto a Giovanna.
Prendiamo informazioni pre-partenza.
"...un'incredibile epidemia di colera..." vabbè andiamo avanti...
"...il secondo paese al mondo per morti fulminati..." vabbè mica pioverà...
"...Harare (la capitale) eletta ne 2011 città meno vivibile al mondo per inquinamento, pericolosità e criminalità..."
Ah ragà in Libia era tutto pieno?

In ogni caso i nostri eroi son partiti.
Il primo giorno diluvia, ma tutto sommato è una botta di culo perchè evitiamo la manifestazione e non ci fucilano in loco e ci si ferma a Mutare, 'nsiamai ne sentissi la mancanza.


Dopo visitiamo il parco Bvumba, bellissimo, facciamo il pranzo di pasqua con un cheese burger e passiamo il resto della giornata senza luce a giocare a scopone con le coperte sulle gambe.
Con il sottofondo di Mino Reitano che sennò non facevamo vecchio a sufficienza.







Il giorno dopo si va a Chimanimani dove diamo prova di grande senso dell'orientamento perdendoci in montagna.
Bestemmio in cinese, notando l'immensa utilità dei 20 anni di danza classica che in due ci ritrovavamo per curriculum.
Concludo che il prossimo campeggio lo faccio qui a bordo piscina.
Immerse nella vegetazione e disperazione chiamiamo i nostri uomini che immaginiamo SICURAMENTE in lacrime per la nostra assenza.
Ci risponde un animale strano e restiamo nascoste nella vegetazione a lodare gli uomini.

A Chimanimani dormiamo a trombolandia.
Preservativi OVUNQUE.
Pranziamo con dell'ottimo cane e andiamo a nanna convinti di non vedere la luce il giorno dopo.

Dopo Chimanimani si va al lago Chivero dove, per pagare meno, ci spacciamo per i fantastici 5, ognuno con un superpotere personale, che salverà minimo l'Africa, ci credono per motivazioni a me misteriose e ci danno un lodge che è meraviglioso.
Mi commuovo osservando le lenzuola pulite e chiedo di essere adottata ad una zebra.
Dopo OTTO giorni di pasta al tonno, mangiamo la carne arrostita che avevamo tentato di comprare da uno che vendeva filtri per la macchina.


































Gli ultimi 3 giorni li passiamo ad Harare (dove piove), all'Hifa, festival megagalattico, dove uno che si chiama Onut (Onocciolina) mi dice che mi ama, lo informo che sono fidanzata (in africa ho avuto i fidanzati immaginari più longevi della storia) e mi dice che non c'è problema perchè Dio mi ha mandata per lui.
Felice di aver scoperto il perchè del mio avvento sulla terra torno al mio ostello con un tassista ubriaco.
La conversazione è interessante:
"Please sir far from the three..."
a 5 metri dal semaforo: "bene adesso a destra.... noooooooooo not RIGHT now!"

Riassumendo in Zimbabwe ho fatto tutto quello che suggeriscono:
ho fatto l'autostop;
viaggiato con un tassista ubriaco;
dormito in ostello con una che diceva di chiamarsi gipsy african rasta terrorist che, dopo aver urlato alle 7 del mattino, è stata soprannominata gispy african stronza;
fatto pipì in un bagno tapezzato di manifesti che mi spiegavano come lavare le mani pena il colera, ma in cui per l'igiene non presente penso di aver preso l'ebola;
scoperto che sono destinata ad essere la donna di Mr nocciolina.



Ho imparato che:
il campeggio è un male del mondo;
l'ostello è una scelta fattibile sotto il 22 anni;
le lenzuola croccanti non sono confortevoli;
le siciliane in montagna si perdono;
il letto e le pareti sono per me beni imprescindibili;
tuttavia non bisogna lamentarsi perchè c'è chi sta peggio (come la capra che viaggia sul tetto).




In un momento di poesia, dopo 10 pasti a base di tonno, ho anche scoperto che l'inventore della carne cotta è equiparabile all'inventore del sesso orale.
E' stato teorizzato che la carne è caduta sul fuoco e da lì gli uomini iniziarono a cuocere la carne.
Non voglio immaginare su che cosa sia caduta la donna...

7 commenti:

  1. signora O Nocciolina,
    menomale che non ti seipersa lassù in montagna, sennò io a Poppola che ci conto???
    baci baci e bentornata
    Ps: anche io penso che gli ostelli sono fatti per starci in gioventù. Dopo i 25 anni il senso di adattamento si affievolisce fino a trasformarsi in intolleranza verso tutto ciò che è scomodo.

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  2. Ahahahah Ary,
    certo che torno! Aspetto che la tua poppolina cresca e la farò innamorare dell'Africa ;P
    Ti toccheà portarla a fare un giro qui!
    E sì, il senso di adattamento muore con il compimento del 25esimo anno di età.
    Per quanto riguarda il campeggio io ancora aspetto che quel senso di adattamento nasca. :P

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  3. Io non ho ancora 25 anni e sono intollerante a qualsiasi cosa: come funziona? :P

    PS: ho apprezzato molto la conclusione un po' pop-porno :D

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  4. Akappa tu sei nato intollerante.
    Non avevo dubbi sul fatto che avresti apprezzato il pop-porno :P poQQo

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  5. io molto di più la frase "Ah ragà in Libia era tutto pieno?".......porella

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  6. Ahah donic ma no!
    Alla fine le disavventure sono quelle che rendono le cose + speciali.
    Senza è un normale viaggio e te lo dimentichi.
    Essere predestinata a Onocciolina invece non ha prezzo.

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  7. Turista fai da te? No Alpitur? AHIAHIAHIAHIAIIIII!!!!!

    Reminiscenze dei favolosi anni '80...

    Un bacio Giogiò!

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