domenica 28 dicembre 2008
Cambio di programma
E si perchè vabbè che le disgrazie non vengono mai da sole, ma noi abbiamo preso tutte quelle disponibili.
Oggi andiamo in agenzia, pregate per noi e mandateci un bidone d'acqua benedetta che ci fa tanto comodo.
Prossimamente: "Storie di una giornata indimenticabile (alias: come ci s'è rotta la coinquilina)".
Se non ci colpisce un fulmine, a dopo...
martedì 23 dicembre 2008
Feliz Natal
Sto diventando stomachevolmente natalizia... ho scaricato una compilation di 250 canzoni natalizie (voi lo sapevate che esistono 250 canzoni natalizie?).
Dunque... previsioni di un natale in sandali, caso mai stavate proprio morendo di curiosità:
la notte saremo a Chibututuine, passeremo un natale in famiglia, con i nostri amici italiani e i loro bimbi;
il 25 si ritorna a Maputo e si festeggia con i nostri amici mozambicani;
il 26 si dorme;
il 27 si parteeeee!!! destinazione ancora ignota, mezzo ancora ignoto, accomodation ancora ignota... ma sopravviveremo, siamo giovani, simpatiche e abbronzate (come muratori, ma sempre abbronzate siamo) .... non ci manca niente insomma...
L'anno scorso il mio augurio era Merry Christmas, quest'anno Feliz Natal!
Adesso 2 minuti di sdolcinatezze e bacio speciale a:
la famigghia
nonna
Valeria e company
Tato
amici vecchi, amici nuovi e amici ritrovati (kiss nana)...
La colonna sonora è dedicata a loro...
Feliz Natal!
Alternative content
mercoledì 17 dicembre 2008
Catembe
Sabato siamo stati a Catembe, posto rurale vicino Maputo.
Ora... la giornata ha previsto momenti comici e momenti di riflessione.
Questo sarà un post serietà.

A Catembe abbiamo visitato un centro con delle bambine.
Le bimbe che vedete a fianco sono sieropositive o malate di AIDS.
Ovviamente si sono comportate come tutte le bambine della loro età, hanno voluto giocare con noi, erano sorprese dal nostro colore, dalle nostre differenze; una, indicandosi la lingua, mi ha chiesto: "Tem brincos aquì?"... vabbè giustamente.
Però anche se scherzano, giocano e sono bambine, sono malate o sieropositive.
Vederle stringeva il cuore.
Vedere tutti i lettini piccoli piccoli, le zanzariere colorate, gli armadi con i vestitini colorati, insomma tutte le cose comuni per tutti gli altri bambini, mi ha colpita molto.
Perchè, a costo di ripetermi, loro sono bambine e "non è colpa loro".
Ah le bambine sono orfane, caso mai non bastasse.
Ad un certo punto della visita del centro abbiamo visto la stanza dei giochi... Avete mai visto la stanza dei giochi di un bambino italiano? Ecco scordatevela....
La loro prevedeva 1 (una davvero) bambola e un cavalluccio giocattolo.
Ma proseguiamo la visita.
Ci hanno mostrato l'infermieria e il suo armadietto dei medicinali di prima necessità. Sono disposta a scommettere che chiunque di noi per un fine settimana fuori ha in borsa più medicinali.
Vedere nelle bambine i segni dell'inizio della malattia, anzi, vedere in una bambina di 3 anni i segni dell'inizio della malattia, di quella malattia, non è che ti fa stare bene.
L'aids in Africa è una piaga e lo sappiamo, ma non sappiamo quanto. O forse, se magari ce lo sbattessero in faccia più spesso, ce ne renderemmo conto.
In alcuni posti l'incidenza della malattia è superiore al 40%, in concreto su 10 persone, 4 sono malate.
Negli ultimi sei mesi 139mila bambini in Mozambico sono nati malati di Aids.
Lo ha reso noto un rapporto dell'Unicef pubblicato a Maputo. L'Unicef precisa che nel 2006 sono state 146mila le donne incinte trovate sieropositive. Su questo numero -rileva il Rapporto- solo il 5% ha potuto beneficiare di un trattamento per evitare di trasmettere il virus ai loro bimbi. Secondo il ministero della Sanita', nel 2006 in Mozambico sono stati circa 20mila i piccoli morti di Aids.
Facciamoci aiutare da qualche numero:
- 1.500.000 le persone contagiate (l'intera popolazione delle Marche);
- 80.000 bambini;
-250.ooo orfani (l'intera Venezia);
-nessuna terapia;
Continuiamo.
Il 30% della popolazione mozambicana è destinato a morire di aids nei prossimi 10 anni (fonte Unicef).
Chi agisce sono piccoli organismi, piccole associazioni, almeno per quello che in questo poco tempo ho potuto percepire. Ma agire non è facile, in realtà prevenire non è facile; quello che molte associazioni offrono è un supporto successivo, cosa molto nobile, ma sarebbe meglio agire prima.
Il problema qui in africa è veramente enorme.
Non è riducibile ad una semplice campagna di sensibilizzazione, o alla distribuzione di preservativi.
Il problema è più profondo. E va contestualizzato.
Parlare di sesso è tabù, non si può dire ad una donna: "quando hai dei rapporti sessuali con tuo marito, dovete usare il preservativo"; la formula è: "se dormi con tuo marito fa che si metta la camicia". Giuro.
Sembra assurdo eh? Anche a me.
Ma è in questo contesto che dobbiamo calarci per capire.
L'Africa è un posto in cui una donna che perde il marito in un incidente deve avere dei rapporti con il fratello per purificarsi. E' un paese in cui si ritiene che le malattie derivino dalla malasorte, da una maledizione.
Davvero vogliamo convincerci che basti dargli un preservativo? Beh magari questo ci scarica la coscienza, ma l'aids non sembra interessato.
Mi hanno chiesto se anche in Italia c'è lo stesso sviluppo della malattia, ho detto di no e mi hanno chiesto perchè. Ho risposto che forse c'è più informazione e mi hanno chiesto se forse gli italiani hanno meno voglia di fare sesso.
Capite? E' una questione "diversa" da come la vediamo noi.
Dobbiamo cercare di ragionare non da europei, cercare di pensare che, anche se sembrano assurde, certe cose esistono, sul serio.
Mentre guardavo le bimbe mi sono chiesta, come gli si spiega, come si risponde ad una bambina che ti chiede: "perchè sto male?"; "La mamma stava male quando tu eri nella sua pancia, il mostriciattolo è passato a te e adesso tu stai male", questo gli dicono.
Beh non so che dirvi, non vi devo dire di riflettere, basta la foto, il mio è un po' uno sfogo perchè nonostante tutto quello che si può dire, tutto quello che si può fare, la carenza di informazioni, le campagne di sensibilizzazione e tutti i paroloni che si vogliono usare, il fatto è uno e su questo dovremmo puntare i piedi come i bambini ed essere capricciosi come qui in africa ai bambini non è permesso: non è giusto, loro hanno 3 anni, meritano le barbie, meritano di ridere e meritano di stare bene. Ecco.
Beh io ci sono stata male e dovremmo starci male tutti, almeno questo "ci tocca". Che ne dite, glielo dobbiamo? Come? che c'entriamo noi?
Già... E loro?
giovedì 11 dicembre 2008
Aggiornamenti: il mio primo compleanno in sandali
Come siamo mature Capitolo 1°
Ho soffiato le candeline sulla mano di Marta (la mia torta umana) e poi su un biscotto (che coinquiline carrrrineeeee).
chi mi ha mandato una mail belliccima;
gli (ex) leonardini che mi hanno fatto pensare al fresco dell'anno scorso in Irlanda;
Grazieeee per il mio bellissimo compleanno in sandali!
mercoledì 10 dicembre 2008
Un buon compleanno... a chi? a me. a te? a me!
Tanti auguri a meee...
Questo è un post in evoluzione... si aggiornerà ogni volta che succede una cosa carina durante il giorno del mio compleanno...
Ci sono 27°, sono le 6:30 del mattino del mio compleanno (5:30 italiane). Fa un caaaldooo....
Non credevo avrei mai detto questa frase...
L'anno scorso ho festeggiato con 1 ora di ritardo e con un freddo assurdo, in Irlanda... Quest'anno con un'ora di anticipo, un caldo assurdo e in Africa (a sto punto sono curiosa di sapere dove festeggerò i 28).
Le mie coinquiline sono state stupende e si sono svegliate per prepararmi la colazione... 10 minuti dopo di me, ma sono state fantastiche.
Tralaltro sono anche le 6:30 del mattino, credo che non sono tanti gli esseri umani capaci di tanto... (cioè io manco per idea insomma)...
Grazie!
E grazie per tutti i mess di auguri che ho ricevuto fino ad ora.
Adesso vado a lavorare come una schiava scusate...
A dopo!
lunedì 8 dicembre 2008
Special thanks
La persona seria con la maglietta con la scimmia è la sottoscritta, a sinistra Alba e a destra Marta.
Dopo avervi presentato lo staff, passo ai ringraziamenti.
Special thanks to:
- Tato perchè abbiamo cambiato il blog circa 4867403675 volte;
- Alba perchè senza il suo caffè non sarei qui e perchè conosce la dislocazione di ogni cosa della casa (senza di lei io e Marta non ci potremmo nemmeno vestire);
- Marta perchè è "Natural born killer" e uccide tutte le bestie strane che decidono di diventare mie coinquiline.
- La spugna...
Lo so cosa vi state chiedendo... "perchè una persona normale ritiene una spugna parte di un blog?" Provate a pagarla 4 euro provate. E poi ne riparliamo.
Non siamo bellissime?
No, non la spugna, noi 3.... 'stardi...
sabato 6 dicembre 2008
Come si inizia un blog?
Ho sempre pensato che ogni inizio debba essere a suo modo originale e, un po’ come l’incipit di un libro, lasciare il segno.
Pensate al “giorno dei trifidi”: “Quando un giorno che secondo voi dovrebbe essere mercoledì, vi sembra fin dall'inizio domenica, potete star certi che qualcosa non va. Ebbi questa impressione fin dal primo momento, svegliandomi.”
Ma allora... come si inizia un blog? A wikipedia l'ardua sentenza:
“ L'incipit è, come dice Traversetti, "l'esplosione semantica che genera e avvia il cosmo romanzesco e ci consente di individuarne i caratteri, di intuire panorami e sviluppi futuri" e questo "avviene non appena leggiamo le prime dieci o venti righe"..
Rilassatevi non pretendo tanto, sono ancora al 3° caffè della giornata.
Ora, giuro che mi sono impegnata a trovare un incipit che colpisse, ma ci sono anche 35°, capite bene che la mia fantasia non è particolarmente stimolata. Se aggiungiamo che scrivo da sotto una zanzariera, ho ancora le tende chiuse e tutto è vagamente arancione e somigliante ad un set porno, qualsiasi sforzo risulterebbe eccessivo.
Questo blog servirà a condividere momenti di vita in un paese pieno di contraddizioni, diverso dal mio, in cui vivrò per 1 anno, passerò un natale con le infradito e soprattutto… in cui rinuncerò alla nutella!
Condivideremo cose belle, brutte e divertenti, cose di cui ci vergogneremo per tutta la nostra vita e con cui potrò ricattare le mie coninquiline…
E adesso START, che il blog abbia inizio
Benvenuti o, come si dice in shangana (o come dice il mio gatto) oio oio…