lunedì 24 ottobre 2011

Chi bella vuole apparire...



Una volta mi sono sentita molto femmina e ho deciso di fare una maschera al viso.
La maschera per il viso è una di quelle cose che vivono nell'iperuranio femminile, un mondo in cui la crema rassodante rassoda, la crema senobell fa crescere le tette e 10 minuti di elettrostimolatore equivalgono a 70 ore di aerobica spinta.
Un mondo in cui la palestra è quindi inutile e solo una qualche turba mentale spinge delle psicopatiche in tuta e pinza in testa a sudare dentro cellofan promossi a tutasauna e a pedalare da ferme fissando un muro con un sadico che urla "siiii adesso la salitaaa!".

Ma tocca a tutti e ho deciso di farlo anch'io in quanto appartenente alla categoria.
Pare.
La maschera per il viso è simile al cemento a presa rapida, la spalmi e dopo poco tempo inizia a solidificarsi, a "tirare", a purificarti e farti chiedere perchè non ti sei fatta una sana puntata di biiutiful.
Quando la spalmi riluci di luce propria, poi inizi a sembrare un incrocio tra una cinese e una che ha tamponato un muro.
La gente normale però, prende spunto da questi momenti per stare un po' sola con se stessa (e le 3 dita di stucco sul viso), per rilassarsi e per pensare.
Pare che la maschera stimoli i neuroni.
Questo la gente normale chiaro.
Io, dopo 7 minuti dall'inizio dell'operazione ho ricevuto la telefonata da un essere umano che non sentivo da decenni e che in quell'ESATTO momento ha avuto nostalgia di me.
Tipo gli ex compagni delle elementari che voi ritenevate morti o scappati in Messico che vi chiamano mentre sono in fila alla posta.

Ora.
Quando la maschera inizia a solidificarsi, parlare non è proprio l'attività più agevole (ecco perchè io non posso farla) perchè la maschera inizia a tendere la pelle.
E quindi è necessario dimenticare l'esistenz delle vocali.
"ciao Giò quanto tempo! tutto bene?"
si tutt bn, tu?
benissimo graaazie, ma sicura di star beeenee?
(Spreco di vocali tipicamente siculo...)
Ss ss crto prchè?
no niente, ti sento STRANA
dci?
sì un po', mica ti disturbo?
Noooooooooo macosamaitelofapensare?

La mia vita telefonica subisce un'impennata che manco Madonna quando:
- accendo l'ultima candela del mio rilassante bagno decennale, quello che più che per igiene faccio per eliminare i 700 sali da bagno e perle di body shop che la gente mi regala (ma che puzzo? ditemelo);
- faccio la mascera al viso annua per provare l'ebrezza della femminilità;
- ho agguantato il pelo del sopracciglio che cercavo di uccidere da 3 giorni 3;
- mi sto truccando, cosa che ha la stessa cadenza delle olimipiadi e risultati da stemma del wwf.

Se mi volete maschiA ditelo eh, tanto pare che sia necessario solo grattarsi e ruttare part time.
Ce la posso fare.

Qui in basso la tutasauna, oggetto sexy del nuovo millennio.


lunedì 17 ottobre 2011

Ilha de Moçambique

Sono riandata in vacanza, stavolta in aereo dato che il mio cul, la mia schiena non avrebbe retto, in un'isola, Ilha de Moçambique, il paradiso terrestre.
Sono arrivata lì con l'aereo dei puffi e, prima di fare pipì, avevo vinto la mia personale battaglia per contrattare il taxy più economico di tutto il Mozambico del nord.
Ho fatto una soddisfacente pipì al grido di "tirchio è bello".
La cosa che non avevo capito era che il bollettino delle sfighe era compreso nel prezzo.
Omosfiga ha iniziato ad indicare luoghi, in cui io cercavo scimmie, elefanti, figoni, insomma qualcosa di tipicamente africano e, con voce da telegiornale mi diceva: "lì la settimana scorsa un trattore contro un bus. Otto morti".
Ohgesùmio.
Ho passato i 165 km successivi con la mano sulla tetta, che avrà pensato che avevo paura di perdermela.

A parte uomosfiga, che era posseduto e passava dall'iperattività parloparlochiedociprovo alla morte apparente, dopo un'ultima curva sono arrivata in paradiso.
Palme, sabbia bianca, sole, mare celeste, cielo incredibile, c'erano pure i pancake! (45 min dopo la mia ordinazione, ma c'erano).
L'isola è un misto tra un'allegra comunità di pescatori, un asilo, un mercato e una città fantasma.
I pescatori pescano, i bambini ti toccano e chiedono foto, gli autoctoni cercano di vederti QUALSIASI cosa e determinate zone sembrano totalmente abbandonate.
Nei primi 15 minuti di vacanza ho trovato marito, nelle 5 ore successive un gigolò. Costui mancotantofigo mi ferma, mi dice che sono carina, dimostrando un coraggio non da poco dato che avevo un cappello da cow girl, e mi chiede se può passarmi a trovare in albergo.
Io, dimostrando un'intelligenza pronta e riflessi da ninja, rispondo:
"perchè... che VENDI?"
E' apparso il dio dell'intelligenza e mi ha detto "scusa davvero, ma il giorno che sei nata sono rimasto chiuso in ascensore".

Ho scoperto poi che l'accoppiata vacanza+ isola scatena in me qualcosa di pericoloso.
La mia anima kitch.
Per fortuna non succede in Sicilia altrimenti comprerei coppole e carretti.
Essendo su un'isola la cosa più diposnibile sono chiaramente le conchiglie, che ti fanno tanto tornare bambina, tanto pensare a bei momenti della vita, tanto rincretinire.
Venti minuti dopo essere approdata in una delle più belle baie del mondo, vagavo avvolta in una capulana (stoffa tradizionale), con una collana di conchiglie e i piedi scalzi.
Mi mancava il fiore in testa e sembravo la piccola Flo.






Eccomi qui con tutta la mia anima kitch














Ma benvenuti propriA













Caruska















Pranzo da poverelli
























In quest'ultima foto la tromba d'aria del ritorno. Le righe che potete ammirare alla destra della foto sono dovute al vetro incrinato del taxy mozambican style.
Perchè un po' di culo nella vita ci vuole sempre.








giovedì 13 ottobre 2011

Prove tecniche di demenza

Ultimamente sto cercando di uccidermi.
Da sola, che io sono una persona autonoma.
Sono andata in Zimbabwe, mi sono sentita gggiovine e sono andata a cavallo.
Prescindendo dal fatto che non ci credeva manco il cavallo e ho avuto la forte sensazione che, quando sono arrivata elmettomunita, abbia riso, ho fatto un'ora di safari.
Boschi, vedute da signore degli agnelli, alberi, fiori e tutte ste belle cose.
Freddo allucinante.
A fine serata vagavo raminga con un rotolo di carta igenica causa raffreddore e non mi potevo sedere causa maldiculo.
E' che ho tutte e due le tette (evitiamo battute puerili grazie) e quindi non mi hanno potuta eleggere amazzone del secolo.

Stasera poi ho deciso di cenare, attività comune a buona parte dell'umanità.
Dato che la voglia di vivere e di cucinare si era suicidata verso le 18, ho deciso di infliggermi una punizione.
Sotto forma di zuppa knorr.
La cosa sembrava semplice: cappottare l'intero contenuto in 850 ml di acqua, andare a vedere grey's anatomy e appena appare il fumo stile cernobyl tornare in cucina.
Prendo la zuppa e decido di versarla comunque nella mia ciotolina da repartocureintensive, quando un lieve abbarcamento del pentolino permette alla zuppa di fuggire e atterrare:
a- sul mio piede;
b- sulla mia mano.

Ora.
Il piede, con abile gesto, giro di 360° tipo esorcista, me lo sono pulito sul tappeto, la mano no.
Avendo il pentolino in mano e non volendo spargere zuppamarrone in tutta la cucina, l'ho appoggiato e poi mi sono data alla bestemmia libera.

Secondo me se vado a Lourdes inciampo, cado nella piscina e affogo.
Sono senza speranza.

domenica 9 ottobre 2011

Sherlock Moz

La mia coinquilina è veterinaria e lavora anche con i conigli.
L'altro giorno l'hanno chiamata per avvisarla che la fattoria in cui lavora era stata assaltata e avevano rubato 8 conigli.
Si inizia chiaramente a sospettare dei guardiani che avrebbero dovuto controllare, uno la porta di ingresso e l'altro la conigliera, e si cerca di parlare con loro.
Chiaramente si professano innocenti e, il padrone della farm, in linea con la "legge" locale, decide di mandarli dal "curandeiro" (il mago) per far luce sulla situazione.
I due accettano e, stranamente, il responsabile dei conigli (un terzo lavoratore) inizia ad agitarsi.
La cosa sorprende e si inizia a tenerlo d'occhio.
Nel frattempo i due guardiani vanno dal curandeiro che gli dice di comprare una pompa e una ruota da bicicletta, dovranno gonfiare la ruota e la pancia del colpevole si gonfierà allo stesso modo.
I due tornano nella fattoria e lo comunicano al padrone che gli dice di comprare la pompa.
Il responsabile dei conigli è sempre più nervoso , ha paura del curandeiro, così paura che confessa il crimine...

Sherlock Holmes ai curandeiros mozambicani fa un baffo.

venerdì 7 ottobre 2011

Expatriation & Chocolate

Son ripartita.
Sto testando le mie ossa per adesso e quindi negli ultimi 11 giorni ho fatto 2500 km.
Che l'osso sacro appena mi sono stesa sul letto/materasso (non ho un letto ma un materasso su una stuoia, perchè io sono mozambicana insaidd) ha fatto la ola.

I primi 800 km li ho fatti per il mio consueto espatrio che tanto mi piace.
Anche questo mese sono andata nel mio amato Zimbabwe per evitare di essere arrestata.
Sono partita all'alba, dove per me alba è qualsiasi cosa prima delle 11, e ho recitato la frase pre-registrata per l'espatrio al mio autista: haiilpassaportol'assicurazionedocumentimacchinasoldiacquafattopipì?
Poi sono morta.
Dato che però mi ero un ciccinin rotta le balls di andar lì, sedermi all'etnicissimo Lions club e aspettare la morte in silenzio, ho deciso di fare 5-ore-5 di macchina per mangiare una torta al cioccolato.
No, non sono incinta.
Manco pazza, no.

Dopo 25 K, come dicono qui, non km che si sprecano, di curve sono arrivata nella mia personale versione del paradiso: prati verdi, staccionate bianche, gay e torta al cioccolato.
"salve cosa prende?"
"vorrei una cioccolata con contorno di cioccolato, topping al cioccolato e torta al cioccolato con decorazione di cioccolato"
"è troppo cioccolato"
"senti stellamia io vivo là dove non osa il cioccolato, non c'ho uno straccio di essereumanodisessoopposto e c'ho il ciclo, portami sto cioccolato e nessuno si farà male"
"è meglio un caffè"
"il caffè che costa SEI dollari SEI?"

Alla fine decido di dare ragione all'omino e ordino una torta al cioccolato dietetica, con 8 km di cioccolato, decorazione al cioccolato e panna e un caffè.
In tazzina dorata, con piattino dorato, cucchiano dorato e zuccheriera dorata.
Solo non si vede Elton John.
















Dopo ho conversato con l'uomo molto gayo che aveva reso felice la mia giornata.
Ero così appagata che stavo per dirgli "guardi per ringraziarla le regalo l'autista, dato che io le faccio meno sesso della tazzina dorata".

Dato che il caffè lo avevo pagato 6 dollari e te ne portavano a volontè, mi sono sentita tanto americana e l'ho preso 74 volte.
Per ammortizzare.
Peccato che era espresso e sono tornata a Beira con una collezione di tic non indifferente.
Dopo la torta sono entrata in coma superglicemico e non ricordo più niente.

Mi sono svegliata alla frontiera dove una zocc signoradifacilicostumi mi ha allegramente lasciata in attesa 1 ora e minacciata di arrestarmi/ucciderminelsonno/non farmi rientrare in Mozambico/sequestrarmi il passaporto/regalarmi la sua sciarpa leopardata.
Mi ha chiesto una mazzetta di 20 dollari per pranzare.
Gliene ho dati 7 (sono l'unico essere umano che paga le mazzette in saldo) e le ho augurato una notte di felicità con il cesso di casa.

Il secondo viaggio è quello di vilanculo, altri 1200 km di pista Sbattuta.

Il terzo viaggio l'ho fatto allo Ndouzu Camp.
Che per pronunciarlo sputi almeno 5 volte.
Questo posto ridente e fuggitivo si trova a circa 300 km da Beira.
7.500 buche.
Luogo immerso nella natura, nel verde, nei boschi, nei rami spinati e nelle cacche di elefante.
L'eden dei poveri.
Nel boschetto della mia fantasia ci sono George Clooney e Brad Pitt nudi, nell'eden dei poveri ci sono un numero di esseri umani bassi ma poliglotti.
Finchè un uomo mi ha chiesto "dov'è il tuo bambino?"
Dopo che ho risposto "l'ho scambiato con questa coca cola", nessuno mi ha più affidato i suoi figli.
Capita.
In ogni caso ho anche fatto amicizia con un nano teTesco che parlava più lingue di me.
Il nano mi ha per cui detto:
"It's reis!" (é caldo!)
E io, CranTe conoscitrice del teTesco ho risposto: "si bellodizia è pasta, mangia".

Quando il bambino ha internazionalmente sputato sul muro m'è venuto il dubbio.
Sarò una madre oribbbile parte seconda.
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