giovedì 5 dicembre 2013

Chiamiamolo lavoro

Recentemente mi hanno chiamata per un lavoro.
Collaboro con un'amica e la sua associazione e hanno chiamato lei che ha fatto il mio nome.
Mi avverte che il tizio non le è piaciuto, le è apparso volutamente vago e incomprensibile.

Mi chiama il tizio, parliamo per 35 minuti e l'unica cosa che capisco è che mi ha offerto un lavoro.
Peccato non aver capito quale.
Quindi riferisco alle mie amiche che tanta vaghezza può essere legata solo alla mafia o alla criminalità organizzata.
Dovrò uccidere qualcuno o svaligiare una banca.

Prendiamo appuntamento per un sabato alle 12, per scoprire chi devo ammazzar capire di che si tratta.
Alle 12 io sono lì e mi chiama il tipo: "ehm lei è già lì?"
"sì, abbiamo spostato l'appuntamento e non me ne ero accorta?"
"Ah io sto arrivando, sono a postoa15minutidaqui".

Devi morire pazzo.

Incontro il tizio, che arriva vestito come se tornasse dal raccogliere lumache.
Io non avevo certo l'abito di Valentino, ma ero vestita in maniera dignitosa e senza macchie sulla maglietta almeno.
Sembra che il colloquio lo stia facendo lui.
Tizio: "abbiamo una piattaforma..."
Io: "Petrolifera? sui mari del nord? Definisca piattaforma"
T: "noi quindi vorremmo un corso di ORIENTAMENTO all'italiano"
"Scusi che vuol dire orientamento? Non sono alfabetizzati? "
"Sì sì ma noi li dobbiamo orientare"
"Tipo che li giro verso la lavagna?"

"Poi dobbiamo fare una linkografia"
"Sì ok"
"ragionata eh"
"ah puntocroce.it non va bene?"
" tanto quanto ci vorrà? 2 orette no?"
"A girare per il web, selezionare i siti utili, identificare il livello, capire se sono validi e farne una descrizione? Certocomeno."
"Per il pagamento, quanto prende?"

Io ve lo giuro.
Ero fortemente tentata dal dirgli: 30 euro un'ora, 100 tuttanotte.

"Guardi la mia tariffa è x all'ora, netti"
"Ah, con la sua collega avevamo parlato di x, ma COMPLETI".
"guardi io conosco solo la differenza tra netti e lordi, completi mi sfugge".

In ogni caso il lavoro è interessante e accetto il lavoro dal tizio che è venuto ad un incontro/colloquio senza neanche una penna.
Che dolce.
Come i miei bimbi che dimenticano il quaderno.
Con solo un paio di decenni di differenza d'età.
La prima giornata effettuiamo un test per BILANCIARE, dice lui, valutare dico io, le competenze.
Non c'è una ceppa da bilanciare, non avendo precedenti riferimenti.
Il tizo è uno di quelli che spara paroloni per sentirsi figo, così in libertà.
Del tipo: "Bisogna comprare il latte, poffarbacco che multimedial center multicentrum".
Così.
Aggratis.

Comunico al tizio che preparerò i materiali e che ovviamente devono occuparsi loro di stamparli per tutti.
"Ah, lei mi faccia una SCANSIONE e io li stampo"
"ominosenzapenna? Una scansione di ogni cosa? sono immagini, hai un'idea di quanto pesano?"
"No, no, mandale pure"

Giorni dopo mando le scansioni.
Driiin driiin.
"Ehm, sono troppo pesanti"
"macosamidicimai"
"e poi non riesco ad aprirle"
Questo perchè sei capra amico, sono .jpg, li apri pure con l'apriscatole.

"Sai cosa? Porto lo scan, la stampante e facciamo a lezione"
"ok"
"mi raccomando puntuale"


Ci vuole coraggio.

Driiiin driiin
"Ah, dimenticavo. Per fare la scansione devi prortare gli originali"

Per fare la scansione devi portare gli originali

Voi lo sapevate?
O è tipo il 4° segreto di Fatima?
O tipo in Sicilia siccome le cose arrivano sempre dopo, non sono ancora arrivati gli scanner intuitivi, che li guardi e scansionano il tuo pensiero stupendo?

Il vostro scanner com'è?





No vi prego, fatemelo sapere, sono curiosa.
E vi prego, ditemi come reagire a cotanta competenza.
E come reagire al fatto che non c'erano fogli per la lavagna e che per utilizzarla, data la scrollata di spalle alla mia richiesta a chi di dovere, attaccavo con lo scotch i fogli A4 sulla lavagna.





Chiedetemi ancora perchè me ne voglio andare.

CHIEDETEMELO.



martedì 3 dicembre 2013

Nani e omicidi

Ieri sono andata dai nani.
Quelli agratise.

I nani gratis sono terapeutici, sono bambini educati, dolci, affettuosi, dicono grazie.
Sarebbe carino se riuscissero a sterminare i coetanei italiani che dicono parolacce, sono emo, non ringraziano, hanno problemi di relazione col mondo e sono acidi.
Miglioreremmo la razza.
Vedrò cosa posso fare.

I nani si informano ripetutamente sugli esiti riproduttivi della sottoscritta.
"Maestra tu ce l'hai un bambino?"
"No tesoro"
"Ma manco uno?"
"ehm... no tesoro, non che mi risulti"
"Ma un papà ce l'hai?"
"ehm quello sì, tesoro ti preoccupi per il mio desiderio di maternità?"
"No è che se avevi un figlio ci potevo scambiare le figurine"
 

Mi pare giusto.
L'anima della praticità.


Comunque ieri ho fatto il cambio di stagione e ho messo da parte per le bambine, qualche magliettina che non mettevo più e di cui mi vergognavo anche (tweety, hello kitty, bestie varie innamorate, cuori visibili da Marte).
Il concetto di "necessario/importante" avevo imparato ad analizzarlo in Africa.
Ma è incredibile come non si finisca mai di imparare.

Una bambina ti guarda come se le avessi regalato un milione di dollari e ti dice "posso davvero prendere queste magliette bellissime?" e ti abbraccia, ti stringe, ti bacia per 10 minuti.

Tu hai avuto la tua dose di amore per UN MESE, perso la dignità e deciso che con il prossimo stipendio comprerai 1milione di magliette con pupetti vari.

E' incredibile come si faccia felice un bambino con poco.
Mentre noi abbiamo bisogno chissacosa e siamo sempre scontenti.

Per riequilibrare la situazione è venuto uno di questi psicolabili appartenenti a cose religiose, tipo sette, ma che loro ti dicono cheamanogesùgiuseppeemmaria e ti vogliono bene.

Io no.

"Vedi? I bambini FINGONO di essere buoni per farsi aiutare per avere dei benefici"
"Hanno 7 anni, dubito programmino un golpe"
"Eh ma poi quando hanno l'alcool per la testa a fare un OMICIDIO non ci stanno niente"
"..."
"possiamo darci del tu?"
"nemmeno per idea."

La suora lo ha elegantemente accompagnato alla porta.

Si può non amare?
Una suora che manda santamente a cagare la gente non può che avere tutta la mia stima.

Con gente di queste sette religiose avevo avuto un precedente.
Parlando delgli immigrati una signora, cintura nera di religione, mi aveva detto "eh questi magari ora vogliono pure studiare".
Le avevo risposto che al medico ignorante bianco preferivo un medico preparato di colore.

E che tra due ignoranti continuavo a preferire quello di colore, che almeno fa bene...

all'ANIMA.

domenica 1 dicembre 2013

Mi manca

Avvertenze per l'utenza: non sprizzo gioia da tutti i pori e lo volevo dire a qualcuno. Poi però mi passa.
Quando sto male desidero sempre cambiare continente, oggi, dato che c'avevo da lavorà, mi sono limitata a riflettere su quello che mi manca dei miei viaggi.

Mi manca ricevere il buongiorno, in qualsiasi lingua. Svegliarmi con qualcuno a casa che dice "buongiorno!Bom dia!Goodmorning!è caduto un pezzo di tetto!" mi manca proprio.
Che poi io la mattina odio la gente che parla eh, però il buongiorno mi fa proprio felice.

Mi manca avere una casa mia, potere mangiare quando voglio, cosa voglio, vagando per casa e facendo briciole OVUNQUE. Le briciole, mi mancano le briciole.
A casa mia abbiamo adesso il folletto che costa quanto 2 settimane in Portogallo e non abbiamo le briciole.
E manco siamo andati in Portogallo.
Io e il folletto ci odiamo cordialmente per questo.

Mi manca una casa mia per vegetare sul divano con un'amica o per prendermi un caffè in santa pace.

Non perchè i miei siano invasivi (tipo le formiche), ma voglio una casa mia.

Non trovo le cose e divento acida, più del solito.

Voglio una casa mia perchè voglio vivere IN MUTANDE.

Mi manca aver sempre qualcosa da fare e da scoprire. Nella mia città, che ormai pare l'emmental, puoi scoprire solo buche nuove.

Mi manca sbagliare e comprare 1 kg di cogli**i metà belli sodi per l'insalata e metà molli per la salsa.
O chiedere se il PENE per pagare l'acqua è proprio lì.

Mi mancano le facce nuove.
Mioddio vi prego compaesani, fatevi 'na plastica, fatemi contenta.

Mi manca sentire caldo (in Mozambico), sentire freddo (in Irlanda), perdermi (in Sudafrica), vedere le cascatine (in Zimbabwe).

Mi manca la gente che trova sempre il tempo per tutto, che non è perennemente stanca, che non si lamenta h24, che se ti vuoi lamentare tu ti ascolta, che sa divertirsi con poco e che ha voglia di vivere.
Mi mancano gli yes men e le yes women.
Qui sono tutti amanti del no o del tifacciosaperedopo.
E poi moiono tutti.
Mi manca la gente che non ti permette di star male, perchè c'è. Sempre.

Mi manca la torta di manioca, mi mancano i miei amici, mi mancano le scimmie che passavano davanti casa mia.
Mi manca la gente felice con niente, con la faccia allegra solo perchè ha comprato due mollettine per capelli.
Qui tutti hanno ciò che desiderano, le hogan, ma hanno tutti la faccia da cazzo.

Mi manca quella gente così bella, così affettuosa, così presente.
Mi mancano gli amici sui quali contare sempre.
Mi manca svegliarmi con il guardiano che fa pulizie del giardino.
Alle TRE del mattino.
Mi manca non sentirmi mai sola.


Estou com saudades. Quella parola bellissima portoghese, così dolce, che non è solo nostalgia, è struggimento, è mancanza.

Ero un'espatriata col bidet, non mi mancava niente.
Adesso posso scegliere tra 24 marche di biscotti, ma mi sento spenta.


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