lunedì 26 gennaio 2015

Ciao cuore.





Ciao nonna,

ho pensato molto  cosa dirti, ma niente mi sembrava abbastanza.
So cosa non dirò però, non sarò sdolcinata e non sarò triste.
Perchè tu non sei solo oggi, sei 93 anni di vita piena e felice.

Quindi mi limiterò a dirti: grazie.

Grazie per ciò che sei, che mi dai e che mi insegni.

Tu sei una persona speciale, fuori dal consueto. Del 1921, laureata, a 13 anni nelle nazionali di scherma, con un auto tua e lavoratrice.
Caparbia e volitiva, mi hai insegnato che le cose non basta sognarle, devi volerle.

Ricordo ogni tuo racconto, ogni tuo gesto, ogni tua risata.

Ricordo quando sono tornata a sorpresa prima che ti operassi e, dopo 14 ore di autobus, la prima cosa che mi hai detto è stata "ma perchè sei così spettinata".

Ma questa sei tu.

Sei da sempre il mio modello, moderna, aperta e con una continua voglia di imparare.

Sei un persona luminosa e io sono fiera di portare il tuo nome.

Ti immagino già in compagnia del nonno, del tuo adorato Gerry e immagino mio zio che ti viene incontro e ti dice "Signora Giovanna e che ci fa qua?".

Mi mancheranno la tua voce e le tue mani sempre in movimento. Mi mancherà raccontarti i miei successi e ascoltare i tuoi consigli.

Ma le persone come te non hanno tempo, non passano, semplicemente sono.

Sei aria e sole, sarai sempre intorno a me.

A dirmi che tutto sommato i capelli potevo pettinarmeli.

Con amore infinito,
Giò

martedì 20 gennaio 2015

Cerco casa

Toh, sono passati 100 mesi.

Che poi pare che sono morta a Orbecesso.
Non mi avrete mai.

Nel frattanto mi sono spostata.
Ma andiamo con ordine.

Nonostante lo scarso preavviso sono riuscita a fuggire da Orbecesso con l'autobus della speranza.
Come ho messo piede in terra sicula, notoriamente ben collegata con tutto il mondo, mi hanno chiamata per fare un colloquio.

A Milano.
Che tipo ci siamo incrociate con la valigia. Lei andava a casa mia, io a Milano.

A Milano ho fatto un colloquio e mi hanno detto "le faremo sapere".
Poi mi hanno mandato una mail e ho fatto un altro colloquio. E mi hanno detto "le faremo sapere".

Morale della favola mi hanno presa tutti, perchè sono troppo bella, o perchè gli ho fatto un'offerta che non hanno potuto rifiutare e ho trovato 3 lavori.

La mattina insegno ai cinesi, il pome online e la sera agli erasmus.
La notte salvo il mondo.

Ovviamente in tutto ciò ho cercato casa.
A Milano.
Maina gioia proprio.

Ho iniziato a guardare gli annunci evitando:
- monolocali spaziosi/areati/deliziosi = ossigeno solo per una persona piccola;
- tranquillo/ in zona ben collegata = in Kazakistan;
- piccolo angolo cottura = fornello a gasSe;
- mansarda ben arredata = sottotetto con sorci.

Nonostante ciò ho chiamato per mezza mansarda.
"Salve agente immobilaDro stavo guardando l'appartamento xy, ma credo manchi una foto, non vedo il letto o il divano letto o il pouf o la cuccia"
"Ah ecco signorina, vede quell'angolo dove la mansarda è più bassa"
"Sì..."
"Ecco, lì può mettere un MATERASSO"

E fare pipì in una pianta per sentirti in campeggio dentro.

Secondo tempo:
"Salve telefono per l'appartamento xy, c'è il letto?"
"Ahah che simpatica signorina, certo!"
"Bene e mi scusi in che senso -bagno di fronte-?"
"Di fronte"
"Mi fornisca un termine di paragone, faccia contenta la grammatica, di fronte A?"
"All'appartamento"
"Non capisco, finga che io sia demente"
"Nel corridoio condominiale"
"... devo lasciarla, non ho un accappatoio abbastanza elegante"

Terzo tempo:
"Salve. Telefono per l'appartamento, c'è il letto? e il bagno?"
"Ahahah certo"
"E dove?"
"Il bagno è IN COMUNE"
"Nel senso che è al comune? col sindaco?"
"Lo condivide con l'appartamento di fronte".

"Pronto agenzia xy?"
"Sì come possiamo aiutarla?"

Voglio un cesso tutto mio.
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