giovedì 10 febbraio 2011

Buzi

Ieri, per lavoro, si decide di andare a Buzi, ridente posto sperduto in cui abbiamo lavori.

Partenza ore 6,30 fuso del mozambico, 5,30 italiane, 7,00 fuso dei mozambicani.

Prime bestemmie per la mezz'ora di sonno persa.

Piove, è presto, ma la città è sveglia.

Vedo la gente viva, iniziano i primi mercati e vedo già parecchie testoline ordinate a seguire le lezioni.

I cellulari già squillano.

A me se uno in Italia mi chiama alle 7,20 lo denuncio per stalking.

Durante il viaggio vedo taaaanto cielo e taaaanta erba.

I primi 3 km è una sensazione di grande serenità.

Gli altri 3 km una sensazione di grande libertà.

I successivi 220 km una rottura di palle non indifferente.

Però almeno ha smesso di piovere.

Spunta l’arcobaleno e, tutta emozionata, chiedo al mio autista come si chiama in portoghese.

“Silos”, mi risponde guardando una fabbrica e la mia botta di romanticismo fa arakiri.


La strada per Buzi è ridente proprio come la città.

Ci sono 20 km di asfalto e penso che il mondo mi sorride.

Poi ci sono 220 km di terra battuta/pista percorribile (percorribile un par de palle) e penso che il mondo ride proprio.


Arrivo in culonia...ehm a Buzi che ho la milza vagante…

Andiamo a vedere i campi, ma sono allagati e non si passa.
Andiamo a vedere la costruzione dei magazzini.
Mentre l'ufficiale mi decanta le meraviglie dei magazzini che salveranno il mondo e i cereali dai topi, sono distratta dai muratori a petto nudo che per rispetto (o per cattiveria) si rivestono quando arrivo io.
Erano molto interessanti.
I magazzini ovviamente...






Non si mangia, non si fa pipì, vado al mercato della frutta dove, ottenebrata dai profumi, compro 1 quintale di mango, 2 di banane nane, peperoni e tanta bella roba da mangiare per il resto dei miei giorni.







Si ritorna a casa.
Altri 220 km di terra battuta/pista IMpercorribile e 20 km di asfalto.
Mentre siamo in macchina urlo: LA TARTARUGAAAAA!
Mi capisco solo io, ma si fermano tutti per ricoverarmi.
Salviamo una tattarughina e il mio autista la prende decidendo che è di sesso opposto a quella che già ha in casa.
Di cui ovviamente non conosce il sesso.

Torniamo a casa e io spero che le tartarughe siano davvero di sesso opposto o quanto meno gay.




Sono così stanca che dormo nonostante l'animalO che mi fissa dal sedile.
Appena trovo il fegato ve lo comunico.









Case a Buzi








Qui si fermarono i nostri eroi.










Le caprette che, alla 4° ora di viaggio, mi facevano ciao e tante altre cose belle.









Godendo delle meraviglie della natura.

Ulteriore conferma del fatto che sono compatibile con la campagna come i politici con il periodo ipotetico.




2 commenti:

  1. Cercavo di Busi dell'antica Quiteve e ho incrociato il tuo racconto. Bello, come al solito.(letto il 18 agosto 2012!) Ciao.

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  2. Cercavo di Busi dell'antica Quiteve e ho incrociato il tuo racconto. Bello, come al solito.(letto il 18 agosto 2012!) Ciao.

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