Avvertenze per l'utenza: non sprizzo gioia da tutti i pori e lo volevo dire a qualcuno. Poi però mi passa.
Quando sto male desidero sempre cambiare continente, oggi, dato che c'avevo da lavorà, mi sono limitata a riflettere su quello che mi manca dei miei viaggi.
Mi manca ricevere il buongiorno, in qualsiasi lingua. Svegliarmi con qualcuno a casa che dice "buongiorno!Bom dia!Goodmorning!è caduto un pezzo di tetto!" mi manca proprio.
Che poi io la mattina odio la gente che parla eh, però il buongiorno mi fa proprio felice.
Mi manca avere una casa mia, potere mangiare quando voglio, cosa voglio, vagando per casa e facendo briciole OVUNQUE. Le briciole, mi mancano le briciole.
A casa mia abbiamo adesso il folletto che costa quanto 2 settimane in Portogallo e non abbiamo le briciole.
E manco siamo andati in Portogallo.
Io e il folletto ci odiamo cordialmente per questo.
Mi manca una casa mia per vegetare sul divano con un'amica o per prendermi un caffè in santa pace.
Non perchè i miei siano invasivi (tipo le formiche), ma voglio una casa mia.
Non trovo le cose e divento acida, più del solito.
Voglio una casa mia perchè voglio vivere IN MUTANDE.
Mi manca aver sempre qualcosa da fare e da scoprire. Nella mia città, che ormai pare l'emmental, puoi scoprire solo buche nuove.
Mi manca sbagliare e comprare 1 kg di cogli**i metà belli sodi per l'insalata e metà molli per la salsa.
O chiedere se il PENE per pagare l'acqua è proprio lì.
Mi mancano le facce nuove.
Mioddio vi prego compaesani, fatevi 'na plastica, fatemi contenta.
Mi manca sentire caldo (in Mozambico), sentire freddo (in Irlanda), perdermi (in Sudafrica), vedere le cascatine (in Zimbabwe).
Mi manca la gente che trova sempre il tempo per tutto, che non è perennemente stanca, che non si lamenta h24, che se ti vuoi lamentare tu ti ascolta, che sa divertirsi con poco e che ha voglia di vivere.
Mi mancano gli yes men e le yes women.
Qui sono tutti amanti del no o del tifacciosaperedopo.
E poi moiono tutti.
Mi manca la gente che non ti permette di star male, perchè c'è. Sempre.
Mi manca la torta di manioca, mi mancano i miei amici, mi mancano le scimmie che passavano davanti casa mia.
Mi manca la gente felice con niente, con la faccia allegra solo perchè ha comprato due mollettine per capelli.
Qui tutti hanno ciò che desiderano, le hogan, ma hanno tutti la faccia da cazzo.
Mi manca quella gente così bella, così affettuosa, così presente.
Mi mancano gli amici sui quali contare sempre.
Mi manca svegliarmi con il guardiano che fa pulizie del giardino.
Alle TRE del mattino.
Mi manca non sentirmi mai sola.
Estou com saudades. Quella parola bellissima portoghese, così dolce, che non è solo nostalgia, è struggimento, è mancanza.
Ero un'espatriata col bidet, non mi mancava niente.
Adesso posso scegliere tra 24 marche di biscotti, ma mi sento spenta.
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Ciao Gigia, quanto ti capisco...anche io sono in una di quelle giornate 'no' in cui vorrei tornare a fare la valigia e mollare tutto. Tornare a conoscere gente nuova ogni giorno e perdermi in città sconosciute, dove parlare italiano è un codice perchè gli altri non lo capiscono. Bah...passerà mai?!
RispondiEliminaP.S.: mi sa che è la prima volta che commento, ma ti seguo già da un po'. Io in Mozambico non ci sono (ancora) mai stata, ma collaboro con una onlus che ha progetti lì, a Caia (vicino Beira).
P.P.S.: a me mancano i passion fruit, mangiare con le mani su una stuoia e l'odore dei mercati de Sud. :-)
Conoscere persone nuove, perdermi in città sconosciute, che meraviglia.
EliminaA Caia? Ne conosco qualcuna, come si chiama?
Io il passion fruit non lo amo, per i miei gusti è troppo aspro, ma mi manca il mango DA MORIRE. Credo di essere in astinenza...
Grazie per passare da qui :)
Non ti perdonerai mai il fatto di essere tornata.
RispondiEliminaSì e no. Sono tornata per un motivo importante, ho incontrato anche qui persone belle, bellissime che mi spiacerebbe lasciare. Ma non mi sento il cuore pieno :)
EliminaInizio dalla poesia delle tue ultime quattro righe. Una cigliegina sulla torta di un post che condivido in pieno. Mi sono immedesimata in te. Mi vedo così, se penso ad un mio eventuale, finale, ineluttabile rientro. Non mi immagino proprio in una realtà monolingue. Penso che mi iscriverei al primo corso di lingua che capita, per uscire dal grigiore di una mia vita monotono nel Belpaese. Ma hai maturato tante belle esperienze, molte sono nero su bianco in queste pagine che abbiamo sempre divorato in un unico colpo. Hai imparato cos'è la saudade, hai arricchito il tuo vocabolario e i tuoi sentimenti. Fanne sempre tesoro. Applica questa tua sensibilità ad ogni aspetto della tua nuova vita. E non importa se non ti capiranno. Non permettere che ti tolgano questa peculiarità che hai quando respiri, quando vivi, quando scrivi. Vedrai che piano piano si sistema tutto; io voglio crederci. AmbraL
RispondiEliminaGrazie per le bele parole. Spero anch'io di lasciare l'Italia al più presto, per respirare un po' di aria buona.
EliminaE hai ragione, non dovremmo mai permettere che ci tolgano qualcosa, qualsiasi essa sia :)
Credo che esperienze come la tua in quei luoghi, accanto a quelle persone che si rallegrano per cose piccolissime, possano veramente insegnare a vivere e a far capire che la felicita' non sta sono solo le cose materiali, ma che il sorriso di un bambino che vive in quelle realta' sia veramente impagabile.
RispondiEliminaParola di un papa'
Ciao
Simone
Quei bimbi non li dimenticherò mai.
EliminaE la parola di un papà, è la parola di un papà.
Parola di una figlia :)
Mi dispiace che tu ti senta così, sei sempre così ottimista, ironica, solare. Forse è venuto davvero il momento di partire, se il cambiamento potrebbe farti stare meglio (ma qui si torna al post precedente, in cui "sembra facile andar via", ma non lo è affatto).
RispondiEliminaPasserà. Sono determinata e diciamo che è davvero arrivato il momento di partire :D
EliminaIl mal d'Africa allora esiste davvero...
RispondiElimina... o esiste semplicemente la voglia di essere cittadini del mondo? Chi, come te, ha provato quest'esperienza, fa fatica a tornare nella monotonia e banalità della vita cosiddetta "normale". Ti seguo anch'io in questa voglia di espatriare... non mollare mai questo sogno!
-Ari-
E non lo molerò mai, è una parte di me troppo grossa. Il mal d'africa esiste eccome. Ma credo che sia più il fatto che chi espatria ha una mentalità diversa e dà più peso ad un abbraccio che a una borsa :)
Elimina(Questo post non te lo perdono,mi ha fatto male al cuore. Poi hai osato pronunciare due parole proibite: "saudades" e "mango" e c'e' scappata la lacrimuccia. Ieri ho dato una lezione di slum upgrading sul progetto di beira e anche li' c'e' scappata la lacrimuccia. Mi manca l'Africa come l'aria, ed a volte ho proprio la sensazione di non respirare. E guardo foto e mi aggrappo ai ricordi per fare in modo che non sia tutto passato,ma che faccia ancora parte del mio presente. E' dura Gio, lo so...
RispondiEliminaPerchè non ho bisogno che ti firmi? Sei un'enorme parte del post, quindi prenditi le tue responsabilità :*
EliminaGioia e io ti sono mancata?
RispondiEliminaTanto Portogallo e portoghese in questo post e comunque credo che il folletto costi molto più che due settimane in Portogallo.
Abbracci da Lisbona
Mariantonietta
Mari! Sì che mi sei mancata! Bentornata!
EliminaUn abbraccio