mercoledì 22 aprile 2015
Settecento
Settecento.
Da un po' di giorni mi gira in testa questo numero.
Ma voi riuscite a respirare?
Quando dite "settecento" non vi si blocca il respiro? Non piangete? Non vi si ferma il cuore?
Avete idea di quante siano 700 persone?
Sono un piccolo paese.
Sono le 30 persone prima di voi alla posta che vi sembrano un'infinità.
Ma moltiplicate per 23 (e più).
Sono le 20 persone prima di voi dal medico.
Ma moltiplicate per 35.
Messe in fila sono troppe.
Sono visi, persone, sono mamme, sono papà, sono fratelli, cugini, amici, ex compagni di banco, ex vicini di casa.
Sono BAMBINI.
Mio Dio.
I bambini.
Ma lo capite quanto devono essere disperati?
Ma capite una madre, un padre, quanta disperazione devono avere nel cuore per mettere il loro bambino su un barcone?
Ma che cuore grande devono avere per contenere tanta disperazione.
Quando ero bambina i miei problemi erano i cartoni animati, le barbie e la cioccolata.
Sopravvivenza era una parola che non avevo imparato.
Era una parola che non mi serviva.
Me l'hanno insegnata loro, queste persone disperate, che vogliono così tanto una vita migliore, che vogliono così tanto una vita che sia vita per i loro bambini.
700.
Vi gira in testa?
Ma quanto dovremmo piangere?
Noi non piangiamo.
Siamo nati dal lato giusto del mondo, solo perchè il destino ha deciso così.
Mia mamma mi ha coperta, coccolata, nutrita e riempita di doni, perchè il destino ha deciso così. Perchè sono nata nel lato giusto del mondo.
E la mamma di Ahmed?
Secondo voi non avrebbe voluto riempire di coperte, giocattoli e vestiti il suo bimbo?
Davvero preferiva metterlo su un barcone e rischiare che morisse di stenti?
Stenti.
I nostri bambini non sanno cosa vuol dire.
Così divisi tra calcetto, danza, tennis e corso di inglese.
E Ahmed?
Voglio un mondo in cui Ahmed giochi, rida e non sappia cosa vuol dire stenti.
Non conosca la parola.
Togliamola dal vocabolario.
Togliamo la parola morte, barcone dal vocabolario.
Facciamo tornare il mare ad essere vita e castelli di sabbia.
Vi prego.
Eliminiamo "settecento" dal nostro vocabolario
Per sempre.
Perdonateci.
Perdonate la nostra supponenza e il nostro ritenere che noi sì e voi no.
Noi meritiamo tutto e voi non dovete venire a rubarci il lavoro.
Perdonate chi ha permesso che uno solo morisse.
Perdonateci perchè non lo dovevamo permettere.
Perdonate le nostre mani che non vi hanno tirati su.
Perdonate le nostre parole che non vi hanno incoraggiato.
Perdonate i nostri pensieri perchè hanno detto "ma chi ve lo fa fare?".
Perdonate le nostre braccia che non si sono aperte in un abbraccio.
Perdonate le nostre lacrime perchè non saranno mai abbastanza.
Perdonate il nostro respiro perchè non si spezza pensando a voi.
Perdonate i nostri cuori che non hanno smesso di battere con i vostri.
Perdonate noi donne perchè vorremmo stringere i vostri bambini.
Perdonate noi uomini perchè vorremmo prendere in braccio i vostri bimbi e fargli fare vola vola.
Perdonate me perchè vorrei darvi l'ossigeno che ho nei polmoni.
Se mai potrete, per favore, perdonateci.
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Che mondo di merda.
RispondiEliminascusa per il commento.
Niente scuse, concordo.
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