Nella mia vita da viaggiatrice, iniziata a 13 anni, ho registrato varie fasi.
Il primo viaggio aereo l’ho fatto a 13 anni per la gita di 3° media, sono andata a Montecarlo/Monaco e avevo preparato un borsone come se non ci fosse un domani, una società sviluppata con dei negozi in Francia, una scoliosi che mi aspettava.
Francia.
Mica Kazakistan.
Ma tant’è, avevo deciso, o CHI PER ME ( mia maTre), che sarei potuta morire in assenza del minimo indispensabile: 120 pacchi di fazzoletti perché la carta è stata bandita in Francia, cibo non sia mai al supermercato ci sono i lupi mannari, 20mila euro perché NON SI SA MAI (mio paTre).
Era il tempo in cui ancora
Poi c’è stata la gita di 3° liceo (classico) e sono stata a Vienna, ma ricordo poco perché m’ero fidanzata un mese prima, era IL fidanzato importante, l’ammoredellavita e quindi ogni km che mi distanziava da lui era una tragedia greca.
Infatti ci siamo lasciati.
Poi è iniziata l’università a Palermo, poi in Umbria, poi il lavoro in Lombardia, il leonardo in Irlanda, il Mozambico, i viaggi vari ed eventuali.
Ho attraversato fasi in cui vagavo con il balsamo in valigia, non sia mai un’emergenzanodo, a periodi in cui vagavo con 3 calzini e 15 giorni di viaggio.
Tre non è un modo di dire. Io me li perdo, i miei calzini sono SEMPRE dispari.
Periodi in cui le valigie erano piene in maniera incredibile, avevo di TUTTO, ero pronta a fronteggiare qualsiasi evenienza/guerra nucleare/isolamento.
Volevo prolungare la vacanza da 1 mese a 15 mesi? Non c’erano problemi. Dovevo salvare il mondo? Altro che Mc Gyver.
A periodi in cui le valigie erano fatte, come dire?, acazzo.
Mi mancavano i calzini, le mutande, i maglioni se faceva freddo, i costumi se faceva caldo, compravo in giro per il mondo e tornavo a recuperare in tempi non sospetti.
Se accoppiare i colori fosse stata una religione, sarei stata blasfema.
Poi ci hanno pensato le compagnie aeree, hanno inserito limiti di peso e di dimensioni ai quali noi donne abbiamo ovviato con la "borsa personale".
La borsa personale delle donne è un luogo psicofisico le cui dimensioni sono contabili, il peso no.
Poi è arrivata ryanair.
Ryanair ci ha terrorizzati, ci ha fatto fare cose che voi umani non avete mai visto.
Ho visto gente partire con 3 sciarpe, una gonna sopra i pantaloni, le ciabatte in tasca, uno zainetto nascosto sotto un cappotto enorme.
Ho visto gente con spolverino e pelliccia, donne incinte di un marsupio, donne con pagliette a Gennaio e guanti in pile a Luglio, gente che spaccia le panelle per una nuova cura per l'orzaiolo, gente che finge di mangiare un intera mortazza, troppo grande per il bagaglio a mano, che invece sarà il suo sussidio/coperta di Linus nei tempi tristi in Africa.
Ci sono stati momenti in cui ho desiderato un figlio, i passeggini contenevano maglioni e pantaloni spacciati per necessità del bambino.
Grazie ryanair grazie per aver stimolato il mio senso materno.
In tutto ciò se qualcuno di voi trovasse a casa sua un borsone blu con delle nuvole e una manetta attaccata, non chiami la neuro.
Mi chieda l'indirizzo.
ti hanno perso la valigia??? noooooo
RispondiEliminacomunque bella carrellata, somiglia un po' alla mia. e ho rivalutato la prof di storia dell'arte che ci ha portati in gita a parigi al terzo liceo. ma con l'autobus, dalla puglia. 4 giorni di viaggio e tre a parigi: un genio. ma non avevamo problemi di bagaglio.
No, no, per fortuna mai persa la valigia, ma semidistrutta sì.
EliminaIl tuo prof è assolutamente un genio del male.
BUGIARDA, non frequentavi le medie ai tempi dell'euro...
RispondiElimina-Ari-
Buahahahahahahah Ary hai ragione. Toccherà fare la conversione :P
EliminaAlle medie la valigia me l'ha preparata mamma e mi ha messo la federa e il lenzuolo (ah, le mamme!)
RispondiEliminaLa mitica gita delle superiori invece è stata a Barcellona (in pullman, 16 ore da Torino). Mi sono portata il borsone militare di mio fratello, che non riuscivo neanche ad alzare!
Sante rotelle!
Ahahahahah allora non è solo mia mamma!!!
RispondiEliminaRotelle, sante subito!