sabato 19 marzo 2011

Ti Vendo Banane


Quand'ero ggiovine si usavano gli acronimi.
Sembrava che pagassimo le vocali a cottimo.
Per cui imperversava su diari, muri, pali della luce e qualsiasi altro supporto ritenuto utile, la famosa scritta: TVB, ti voglio bene.
Un amico mi ha fatto ridere perchè mi ha scritto su un notes Ti Vendo Banane.

Oggi, per una storia meno divertente, ho ripensato a questo acronimo.
Arrivano storie dal fronte lampedusano e purtroppo non sono divertenti.
A Lampedusa, come sappiamo o come solo immaginiamo, la situazione è abbastanza critica.
L'isola è microscopica ed è sfiancata da continui arrivi a cui non si riesce a far fronte.
Non basta il cpt, non bastano i posti letto e i bagni a disposizione sono 1 ogni 200 persone.
Chiudono esercizi commerciali gestiti da donne perchè non si sentono tranquille, c'è praticamente un clima di guerra tra esercito e polizia, il turismo è crollato e gli è toccato pure Borghezio. Come punizione finale.
Naturalmente questo genera mal contento da entrambe le parti.
Giustificato, per carità, non ci sono aiuti sufficienti ed è chiaro che la facilità con cui molti migranti sani riescano a partire fa parte di una scelta politica.
Tutte le scelte hanno un peso e quando si sceglie di essere culo e camicia con un dittatore non è facile poi voltargli le spalle.

Ma anche in questo clima teso, la storia che mi è stata raccontata ha dell'incredibile.
Un amico ha un negozio di informatica a Lampedusa e ha venduto un cellulare ad un tunisino che lo ha ringraziato infinitamente.
Incuriosito, ha chiesto perchè e il ragazzo gli ha spiegato che aveva provato a comprare delle banane, era stato cacciato e gli era stato risposto: "niente banane per te tunisino".

La storia fa sorridere ma è un sorriso amaro.
Fa sorridere perchè non c'è altro da fare in questi casi, perchè le manifestazioni della pochezza umana non hanno limiti, perchè a volte, vivendo nella serenità e nell'abbondanza si dimenticano tante cose, si dimentica da dove veniamo.
Ci si dimentica che non troppi anni fa al nord si leggevano cartelli come "non si affitta ai meridionali". Che c'erano rappresaglie contro gli italiani, che sui giornali si leggeva " sono sporchi, vivono ammassati in case fatiscenti , le loro donne sono dedite alla prostituzione. Sono gli italiani".

Chi ha vissuto da straniera in terra straniera, partendo per diletto o per lavoro, sa quanto sia difficile intergrarsi, sa cosa significa essere diverso, ma spesso non sa che significa non essere voluto.

Non bisogna perdere di vista i motivi, ricordiamoci che non è una migrazione, è una fuga.
La nostra generazione non sa cosa sia la guerra e soprattutto non sa come possa essere una guerra in Africa.
Qui la guerra colpisce i civili, come ritorsione, per la cattiveria che è nell'animo di chiunque combatta, perchè anche lui ha subito vessazioni e crudeltà, è il classico cane che si morde la coda.
Diceva Guccini: "mi chiedo come può un uomo uccidere un suo fratello", questa frase mi ha sempre colpita al cuore e mi sono sempre posta la stessa domanda.

E allora pensiamoci.
Ogni volta che pagheremo il conto al supermercato, che compreremo del cibo, pensiamo che non è così per tutti, che a qualcuno è negato, che non è così semplice.

Insomma che non sempre si vendono banane.

6 commenti:

  1. Ma bravaaaaaaa :)non ho altro da aggiungere. Al momento!!!

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  2. Quoto in tutto il tuo blog. È Mai possibile che nessuno ha previsto quello che sta accadendo? È Possibile che non si poteva organizzare un'accoglienza migliore per dei disperati che fuggono dalle torture, dalla guerra. A lampedusa dormono in strada, vergogna. è questa la politica dell'accoglienza?

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  3. E' vergognosa l'"accoglienza" che si riserva agli immigrati qui in Italia...e ora hanno pensato bene di rinchiudere 2000 persone (DUEMILA) lì, in mezzo alla CT-Gela, al villaggio degli americani di Mineo...in pratica come stare in mezzo al deserto!Mi chiedo: come faranno a campare 2000 persone là dentro?SAranno isolate lì per quanto tempo? Quale speranza di integrazione per loro, se vengono rinchiusi in un luogo lontano dalla realtà civile e lavorativa? Questa è la solita soluzione arraffazzonata, tipica dei politicanti italiani che, nell'emergenza, pensano solo a mettere toppe e mai a trovare soluzioni razionali e "lungimiranti"..invece stanno mettendo in difficoltà un'intera popolazione (quella del calatino),che si trova ad affrontare senza mezzi una realtà più grande di lei.E questo disagio alimenterà a parer mio la xenofobia latente di molti cittadini italiani e calatini, perché gli immigrati rinchiusi lì dentro verranno visti non come dei "disperati che fuggono dalle torture e dalla guerra", bensì come dei "pesi" e dei possibili delinquenti.
    La mancanza di una politica dell'accoglienza idonea alimenta, purtroppo, la guerra tra poveri:riflettiamoci!

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  4. Purtroppo la xenofobia non è + tanto latente...
    Il problema di mineo non è solo l'isolamento, ma il fatto che sia un luogo non idoneo che avrà dei costi di gestioni incredibili, mentre c'è un centro che sarebbe molto più idoneo ed è già esistente...
    Perchè non si usa quello?

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  5. "Sono sporchi, vivono ammassati in case fatiscenti , le loro donne sono dedite alla prostituzione. Sono gli italiani". Purtroppo era davvero così per molti. Ho conosciuto gente che ha vissuto così a lungo da potermelo raccontare.

    Ciò che scrivi è legittimo Giò.
    E per tante cose condivido.
    Ma tra il "legittimo" e il "giusto", se esiste, scorre sempre parecchia acqua.

    Un abbraccio grande.

    D.

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  6. Sono convinta che ci sia differenza tra legittimo e giusto, ma credo che in questo caso l'unico comportamento scorretto sia quello del governo che agisce con lentezza e inefficienza.
    Credo che i lampedusani abbiano ragione a lamentarsi, ma nessun comportamento a sfondo razzista è giusto, qualsiasi sia la motivazione che lo muove...

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